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Animali dopati e macellati, l’UE chiede controlli lungo tutta la filiera

Il Commissario Ue Tonio Borg risponde all’interrogazione dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni sul caso degli animali da allevamento dopati con farmaci clandestini e poi macellati in Lombardia ed Emilia Romagna. Estendere i controlli a tutta la filiera produttiva. Zanoni: “Il sospetto è che il caso italiano sia solo la punta dell’iceberg. Invito la Commissione europea a incrociare i dati delle diverse autorità nazionali per proteggere il consumatore europeo”.

 

“La direttiva 96/23/CE (sulle misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti) stabilisce che le azioni in merito al trattamento illecito degli animali per accelerarne la crescita non dovrebbero coprire soltanto le aziende che detengono animali, ma anche tutte le fasi di produzione e distribuzione dei mangimi e dei farmaci veterinari. I controlli devono mirare a rivelare il possesso o la presenza di sostanze o prodotti vietati che potrebbero essere destinati al trattamento illecito degli animali”. E’ la risposta del Commissario Ue responsabile per il Benessere animale Tonio Borg all’interrogazione dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni, vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, che ha denunciato in Europa il caso degli animali da allevamento dopati con farmaci clandestini e poi macellati in Lombardia ed Emilia Romagna.

 

“Le autorità competenti degli Stati membri sono tenute a effettuare tali indagini ogniqualvolta nutrano anche solo il sospetto dell’esistenza di trattamenti illeciti. Qualora un trattamento illecito sia confermato, le autorità competenti sono tenute ad adottare tutte le misure necessarie per salvaguardare la salute del pubblico, ad esempio, vietare il movimento degli animali dalle aziende, dichiarare inadatte al consumo umano le carcasse o i prodotti”, spiega il Commissario.

 

“Quello italiano purtroppo non sembra un caso isolato. Per questo ho chiesto a Bruxelles di adottare misure efficaci per contrastare il preoccupante fenomeno dei farmaci clandestini destinati a dopare animali d’allevamento in tutta Europa – afferma Zanoni, che invita il Commissario Ue a incrociare i dati forniti dalle varie autorità nazionali all’interno delle loro relazioni annuali di settore. “Dal momento che l’organizzazione in questione sembrerebbe avere ramificazioni anche all’estero (Principato di Monaco, Romania, San Marino), ci potremmo trovare di fronte a una minaccia globale per il consumatore europeo. Pur convinto che l’alimentazione vegetariana sia la scelta più giusta, va garantito a chi non ha fatto questa scelta il diritto a non avvelenarsi e inoltre un trattamento umano per gli animali”, conclude l’eurodeputato.

 

NOTE

 

All’inizio di novembre del 2013 è scoppiato in Italia lo scandalo degli animali “dopati”: l’operazione denominata “Muttley” del Corpo Forestale dello Stato italiano delle Regioni della Lombardia e dell’Emilia Romagna ha portato alla scoperta di un’associazione a delinquere dedita alla distribuzione e alla vendita di farmaci provenienti dal mercato clandestino e destinati a “gonfiare” vitelli e maiali del Nord-Italia. Nel contesto dell’indagine sono state eseguite perquisizioni in vari comuni delle province di Mantova, Padova, Brescia, Parma, Sondrio, Torino e Cuneo; le operazioni hanno portato al sequestro di 17.100 confezioni di farmaci veterinari per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro. Attualmente risultano indagate 160 persone, in larga parte residenti a Mantova, tra le quali vi sono grossisti di farmaci, allevatori, responsabili di attività commerciali zootecniche, farmacisti, veterinari e altri.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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