ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Ancora un grave incidente di caccia in provincia di Treviso.

Questa mattina  grave incidente di caccia a Mogliano Veneto (TV). Andrea Zanoni presidente della LAC del Veneto: “la nostra associazione offre aiuto legale alle vittime dei cacciatori e accusa i politici locali di dare il cattivo esempio.”Questa mattina, domenica 26 settembre 2010,  verso le 7.00, a Zerman di Mogliano Veneto, un cacciatore è stato ferito alla gamba dal compagno di battuta alla lepre, danneggiando gravemente l’arteria; sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Mogliano Veneto per i rilievi del caso.
Il cacciatore, che è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale regionale di Treviso intervenuto con un’ambulanza, pare essere in gravi condizioni.
Incidenti del genere purtroppo risultano sin troppo frequenti, solo nella recente stagione di caccia 2008/2009 in Italia si sono verificati ben 96 incidenti di caccia con 65 feriti e ben 31 morti, tra i quali un cercatore di funghi (la lista completa e dettagliata dei morti e feriti è consultabile sul sito della LAC www.abolizionecaccia.it).
(In coda al comunicato si riportano i casi di incidenti di caccia, piu’ o meno gravi, alcuni anche mortali, accaduti recentemente in provincia di Treviso.)
“Le attuali leggi sulla caccia sono ormai inadeguate e sorpassate per una società moderna come la nostra e per le nostre campagne fortemente urbanizzate – ha commentato Andrea Zanoni presidente della LAC Veneto – bisognerebbe bloccare subito la caccia e far rifare seri esami a tutti i cacciatori.
Ssono troppi i morti e i feriti per incidenti di caccia e non c’è da stupirsene viste le condizioni in cui si caccia con un altissimo numero di cacciatori che esercita la sua attività  pericolosa in un territorio tra i più densamente popolati al mondo.
Si tratta di una schiera di dilettanti perché la stragrande maggioranza dei cacciatori italiani non hanno avuto un addestramento professionale all’uso delle armi, la maggior parte di loro non ha neanche superato un esame in proposito perché ha preso la licenza di caccia prima che le leggi lo prevedessero ovvero prima del 1977.
Bisogna poi inasprire le sanzioni per chi spara vicino alle case, alle strade ed agli agricoltori al lavoro  prevedendo il ritiro della licenza e aumentando e incentivando la vigilanza venatoria oggi pressoché inesistente.
I cittadini, specie del trevigiano, ci chiamano spesso per segnalare spari sotto le proprie case e piogge di pallini; l’indisciplina dilagante e la faciloneria con la quale i cacciatori usano queste armi micidiali ci ha portati a scrivere un vademecum per i cittadini che riporta tutte le regole che i cacciatori devono rispettare, documento che tutti ci possono chiedere telefonando al 347/9385856 o scrivendo a LAC Via Cadore 15/C int.1 31100 Treviso, o a lacveneto@ecorete.it.
Quest’anno, con l’apertura della caccia al cinghiale voluta dalla Giunta Zaia, i rischi di pallottole vaganti in campagna aumenteranno considerevolmente, dato che, per questo tipo di caccia, si utilizzano armi a proiettile con gittate anche di mille metri ed inoltre i nostri cacciatori non hanno nessuna esperienza in merito a questa pericolosa attività di caccia.
Purtroppo non è da meravigliarsi se nella nostra provincia i cacciatori prendono sottogamba le norme di sicurezza che prevedono distanze di 100 metri dalle case e di 50 metri dalle strade.
Abbiamo infatti degli esempi poco edificanti come quello dell’ex Ministro Zaia, ora Governatore del Veneto, che due anni fa si è fatto in quattro per liberare dal carcere un cacciatore trevigiano che aveva violato gravemente la legge sulla caccia della Croazia, o quelli del presidente della provincia Muraro e del sindaco di Treviso Gobbo che hanno sostenuto degli esami di caccia farsa per i quali ci sono stati due processi di altrettanti funzionari per falso ed abuso d’ufficio.
Sono esempi negativi che giocano contro il rispetto della legalità e delle norme che disciplinano la caccia facendo sentire i cacciatori “paroni in casa di altri.“
 
LAC Lega Abolizione Caccia – Sezione del Veneto – Via Cadore 15/C int. 1 31100 Treviso – Info: 3479385856 – www.lacveneto.it -.
 
INCIDENTI DI CACCIA GRAVI E MORTALI IN PROVINCIA DI TREVISO
 
Torna utile ricordare altri gravissimi incidenti degli scorsi anni in provincia di Treviso:
–          il 3 novembre 2002 a San Pietro di Feletto, morì il cacciatore Miraval Pietro di 56 anni a causa di un colpo di fucile sparato dal compagno di battuta Maset Giuseppe di 76 anni;
–          il 26 settembre 2004 a Tarzo, è morto dissanguato Angelo Fava di 56 anni colpito da una fucilata;
–          il 20 settembre 2006 nelle campagne di Vedelago, il cacciatore S.F.,  ha colpito gravemente un agricoltore pensionato di Vedelago, mentre era nel proprio campo di mais;
–          l’ 11 novembre 2007 nella località collinare di Collagru’ di Farra di Soligo, F.C., residente a Campea, è stato colpito da un cacciatore alla schiena ed alla nuca.
–          Il 17 gennaio 2009, verso le 11, nei boschi compresi tra Curogna e Onigo di Pederobba, in provincia di Treviso, si è registrato il ferimento grave di un cacciatore di 62 anni di Pederobba. Il cacciatore, L.M. è rimasto ferito dai pallini partiti dal fucile di un suo collega, un  cacciatore di Arsiero (VI)
 
–          Il 17 ottobre 2009 a Santa Maria di Mareno di Piave verso le 17.30 dei cacciatori hanno ferito al volto con una fucilata la signora Sandra Collodel.
 
RECENTI INCIDENTI DI CACCIA E ATTI VANDALICI IN PROVINCIA DI TREVISO
In questa stagione venatoria in provincia di Treviso si sono stati registrati sin troppi incidenti di caccia ed episodi di soprusi delle doppiette nei confronti dei cittadini ed animali domestici:
–          Il 24 settembre 2008 la signora Lisa della provincia di Treviso ha ricevuto  alcuni spari esplosi contro la sua abitazione dove i pallini si sono conficcati sul portoncino di casa e sul muro quando appena dieci minuti prima era in giardino con i suoi bambini di un anno (verdere fotografie su: http://www.aduc.it/dyn/documenti/immagini/Immagine032.jpg e 33, 34 e 35.
–          Il 28 settembre 2008 a Chiarano, in via Dosa, verso le 10,30 un cacciatore ha sparato a distanza di qualche metro dal cortile del sig. G.B. che si trovava con sua figlia seminando il panico;
–          il 29 settembre 2008 a Roncadelle di Ormelle l’USL 9  ha recuperato un cane da caccia breton con una grave ferita  in mezzo alle scapole, con una rosa di pallini conficcati dentro la carne.
–          l’1 ottobre 2008 in via Colombara a Loria il signor  Angelo Beltrame che abita con la famiglia, ha rinvenuto 7 galline sbranate dai cani da caccia;
–          Il 12 ottobre 2008 a Borgo Ponte nei pressi di Madonna della Tosse, in località San Andrea, a Vittorio Veneto un cacciatore, A.M., 75 anni, di Vittorio Veneto, ha ferito due anziani del posto in cerca di funghi: D.A.A., 74 anni, di Vittorio Veneto e D.A, 77 anni, pure lui vittoriese;
–          Il 14 novembre 2008 a Valdobbiadene è stato impallinato vicino ad un centro abitato un gattino morto poco dopo.
–          Il 15 novembre 2008 ignoti cacciatori hanno effettuato una sparatoria a Scomigo di Conegliano terrorizzando una residente, R.Z.,  e provocando la distruzione delle galline  un pollaio ad opera dei cani da caccia.
–          Il 16 novembre 2008 ad Albina di Gaiarine (TV) il signor Renzo Dardengo, è stato minacciato da un cacciatore che gli ha puntato il fucile solo per aver chiesto il rispetto delle distanze dalle case;

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