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Amianto, critiche al Piano Nazionale. Zanoni: “Basta discariche”

L’eurodeputato Andrea Zanoni critica il Piano nazionale sull’amianto presentato dal Ministro Balduzzi. “Dire che alcune discariche sono sicure è irresponsabile e contraddice le raccomandazioni europee. L’amianto va inertizzato in appositi siti speciali

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, critica duramente il nuovo “Piano nazionale sull’amianto” pubblicato nel mese di marzo 2013 (IN ALLEGATO). “Dire che le discariche, se costruite  e  gestite  a  regola d’arte, non pongono problemi in termini di salvaguardia dei profili sanitari, è un’assurdità oltre che un’affermazione perlomeno azzardata. L’amianto è una sostanza pericolosissima che non va assolutamente smaltita in discarica ma inertizzata in appositi impianti. Faccio presente al Ministro Balduzzi che non è solo una questione di termini, di mezzo c’è la salute di milioni di italiani”.

 

L’eurodeputato punta il dito sul nuovo “Piano nazionale sull’amianto – Linee di intervento per un’azione coordinata delle amministrazioni statali e territoriali” presentato dal Ministro della salute Renato Balduzzi l’8 aprile a Casale Monferrato (Alessandria). Nel paragrafo dedicato all’ “Individuazione dei siti di smaltimento”, si legge che “la  pianificazione  regionale  sia  maggiormente vincolata  per  quanto  riguarda l’obbligo  di  localizzare con  precisione  i  siti  di  discarica  di  amianto in relazione  al  fabbisogno  programmato” e che “tenuto  conto  che  una  discarica  costruita  e  gestita  a  regola d’arte non pone problemi in termini di salvaguardia dei profili sanitari e dell’ambiente. Le discariche di amianto, in carenza di opzioni alternative di gestione, potrebbero anche essere disciplinate come impianti di rilevanza nazionale ai sensi del DLgs 152/2006”.

 

Si tratta di un’affermazione che contraddice nettamente le disposizioni europee”, attacca Zanoni, che ricorda come “lo scorso 14 marzo il Parlamento europeo ha approvato la relazione sulle “minacce alla salute dei lavoratori dovute all’amianto e prospettive di abolizione totale di tutto l’asbesto esistente” in cui si chiede una strategia UE per eliminare l’amianto da tutti gli edifici e smaltirlo in modo sicuro”.

 

Va da se che smaltire l’amianto in modo sicuro scarta a priori il suo conferimento in discarica, una decisione degna del secolo scorso e che non vorrebbe dire altro che far pagare ai posteri i nostri peccati ambientali condannandoli a subirne le conseguenze”, incalza l’eurodeputato. “Mettere l’amianto in discarica equivarrebbe a rimetterlo in circolo senza controllo, visto che questa sostanza è in grado di contaminare il suolo e le sottostanti falde acquifere”. Zanoni ne approfitta per chiedere al ministro “come mai dopo nove anni dalla norma che consente l’inertizzazione dell’amianto ed il recupero della materia prima ( D.M. 29 luglio 2004, n.248), non sono ancora stati emanati i decreti applicativi?”.

 

L’eurodeputato, infine, ricorda il contenuto degli emendamenti da lui proposti e approvati dal Parlamento europeo, tra cui il divieto dello smaltimento dell’amianto in discarica (VEDI NOTE).

 

NOTE

 

Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) il numero di casi di malattie legate all’amianto nella sola Unione europea è compreso tra i 20.000 e 30.000 all’anno. Tutti i tipi di amianto sono riconosciuti come pericolosi per la salute dell’uomo e gli effetti nocivi a seguito dell’inalazione delle fibre di asbesto, come il tumore al polmone e il mesotelioma pleurico, possono manifestarsi addirittura dopo alcuni decenni (anche dopo quarant’anni)

 

Ecco il contenuto degli emendamenti presentati da Zanoni e approvati dal Parlamento europeo nel marzo scorso:

 

– Bonificare tutti i siti e le discariche e prevedere processi di inertizzazione. Invita la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi per la bonifica di tutti i siti pubblici e privati interessati, comprese le discariche di rifiuti di amianto non sicure e a promuovere processi alternativi ecocompatibili e sicuri, come l’inertizzazione, per la trasformazione di rifiuti contenenti amianto e per il successivo riciclaggio del materiale risultante utilizzabile nel settore delle costruzioni.

– L’Ue vigili sulla direttiva relativa alle discariche. Invita la Commissione, in considerazione della persistente insufficienza di controlli da parte di molti Stati membri, a vigilare sulla corretta applicazione della direttiva 1999/31/CE affinché qualsiasi rifiuto contenente amianto sia classificato come rifiuto pericoloso e pertanto smaltito solo ed esclusivamente in specifiche discariche per rifiuti pericolosi in modo da evitare la contaminazione dell’aria e delle sottostanti falde acquifere.

– Raccolta dati sulle malattie professionali dovute all’amianto. Gli Stati membri devono garantire che tutti i casi di asbestosi e di mesotelioma siano registrati in una raccolta sistematica di dati sulle malattie professionali da amianto per fornire una mappatura attendibile della presenza di amianto attraverso l’istituzione di un registro obbligatorio esistente in edifici pubblici e privati, navi, treni, bunker, tunnel, gallerie, tubazioni delle reti acquedottistiche pubbliche e private, e che in detto registro siano anche chiaramente segnalate le discariche di rifiuti di amianto, in modo da evitare la movimentazione inconsapevole di questi materiali.

 

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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