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Ambiente. Zanoni: su impianto di stoccaggio gas metano a Collalto di Susegana Assessore Bottacin evasivo

“Su un problema di dimensioni gigantesche, l’assessore Bottacin si limita ad una risposta evasiva, dalla trasparenza microscopica”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale del PD e vice presidente della commissione Ambiente, Andrea Zanoni, commentando la risposta data dall’assessore all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, ad un’interrogazione dell’esponente democratico sulla vicenda riguardante l'impianto di stoccaggio di gas metano denominato «Collalto Stoccaggio», che si estende per circa 90 chilometri quadrati nel territorio dei comuni di Susegana, San Pietro di Feletto, Nervesa della Battaglia, Pieve di Soligo e Sernaglia della Battaglia alla profondità di 1.200-1.400 metri sotto il livello del mare.
“Questo gigantesco impianto di stoccaggio di gas metano – avverte Zanoni – si trova in un’area che è caratterizzata dalla presenza di una faglia attiva che, secondo l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, può generare terremoti anche di grande intensità. Dopo il potenziamento realizzato due anni fa da Edison senza passare per le procedure previste dalle normative sulla Valutazione di Impatto Ambientale, l’impianto ha raggiunto una capacità di stoccaggio sino a 800 milioni di metri cubi di gas. Le lamentele e gli esposti dei cittadini si ripetono e denunciano la presenza di una particolare vibrazione percepibile nelle loro abitazioni, talmente forte da non consentire un sonno normale e da essere definita come una vera e propria tortura”.
“A Bottacin – ricorda l’esponente democratico – avevo chiesto se erano stati effettuati i rilievi vibrometrici da parte di Arpav e se le attività di monitoraggio degli eventi sismici da parte dell’istituto nazionale di Oceanografia e Geografia Sperimentale (OGS) erano in linea con gli indirizzi del gruppo di lavoro della Commissione Idrocarburi e Risorse Minerarie (CIRM), istituita dopo i terremoti avvenuti in Emilia Romagna. In merito alle vibrazioni risulterebbe tutto a posto e addirittura nella risposta si dice che le vibrazioni nel terreno ‘potrebbero essere indotte direttamente da attività industriali’ senza però specificare quali e dove sarebbero situate. Inoltre si dice che le vibrazioni sono inferiori alla soglia di percezione, come se decine di cittadini siano in preda alle visioni. Per quanto riguarda l’applicazione delle direttive CIRM da parte di OGS viene riferito che la Regione ha chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Risorse Minerarie ed Energetiche di inserire il Sito Collalto tra quelli a cui sottoporre le direttive CIRM. Bottacin però non dice se il Ministero ha risposto provvedendo a dare seguito all’importante richiesta o se la Regione ha sollecitato questa richiesta, effettuata addirittura a gennaio 2015, ormai un anno fa”.
“Non da ultimo – conclude Zanoni – avevo chiesto quando e come verrà applicata la Direttiva Seveso III al sito di Collalto. Direttiva che è entrata in vigore il 1° giugno scorso e che si applica anche agli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas sulla terraferma a fini di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi a sostanze pericolose. Qui addirittura l’assessore ha taciuto, nonostante Edison sia obbligata a stendere un rapporto di sicurezza, che consenta di individuare situazioni nelle quali potrebbero verificarsi incidenti. Insomma, una risposta del tutto insufficiente ed inadeguata alla complessità e alla gravità della situazione che si vive nella zona”.

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