ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

Cerca

Ambiente Zanoni (PD): “Legambiente conferma il business illecito dei rifiuti: si faccia chiarezza sui troppi incendi negli impianti di smaltimento”

Venezia, 10 lug. 2018  – “A livello nazionale le cose stanno finalmente cambiando, ma la battaglia è ancora lunga. Dobbiamo render merito alla legge 68/2015 del Governo a guida PD che ha introdotto nel Codice penale gli ecoreati, per l’impennata di arresti per crimini contro l’ambiente e l’aumento di inchieste sui traffici illegali di rifiuti. In Veneto, anche se le infrazioni accertate rappresentano solo il 2,9% del totale, la Regione dovrebbe fare maggiormente la propria parte, vista la quantità di incendi, spesso di origine dolosa, nei centri di trattamento rifiuti”. Questo il commento del consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni sul dossier Ecomafia 2018 di Legambiente. “Bene il giro di vite e l’inasprimento delle pene, con 528 ordinanze di custodia cautelare nel 2017, il 139,5% in più rispetto all’anno precedente, ma l’altra faccia della medaglia è l’incremento del fatturato dell’ecomafia, che avrebbe raggiunto la cifra di 14,1 miliardi”. L’esponente dem trevigiano focalizza la sua attenzione sui rifiuti: “Il report di Legambiente  evidenzia  come quello dei rifiuti sia il settore dove è più alta la percentuale di illeciti, il 24% del totale, a cui vanno aggiunti gli incendi negli impianti di gestione e trattamento. Nel 2017 è stata raggiunta quota 110, la metà degli episodi si concentra nel Nord Italia e il Veneto è maglia nera. Ho denunciato questa situazione in almeno una decina di interrogazioni – sottolinea Zanoni –  ricordando anche gli accertamenti della Commissione bicamerale sulle ecomafie che avevano evidenziato come la nostra regione fosse destinataria di molti carichi di veleni, spesso smaltiti illegalmente occultandoli sotto il manto stradale. Purtroppo però la questione ambientale non rientra fra le priorità dell’agenda di Zaia, che anche ultimamente sembra pensare in maniera esclusiva al Prosecco. Un’ulteriore conferma è l’inquietante caso dell’agente inquinante GenX arrivato legalmente in Veneto, esattamente alla Miteni di Trissino, notizia trapelata solo grazie alla stampa locale che ha ‘intercettato’ una comunicazione del governo olandese alla Regione, che l’ha ignorata per tre mesi”.

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa