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Ambiente – Zanoni (PD): “Tutela animali selvatici post-uragano: ho inviato una lettera all’Ispra, serve parere autorevole su misure da adottare, compreso il divieto di caccia nelle foreste rase al suolo”

 

 

 

(Arv) Venezia, 14 nov. 2018  – “Divieto di caccia nelle foreste rase al suolo e revisione dei piani di abbattimento per tutelare la fauna selvatica. Sono questi i due temi principali della lettera che ho inviato all’Ispra, l’Istituto superiore per la ricerca ambientale, nella quale chiedo un parere tecnico-scientifico su cosa finora è stato fatto dalla Regione e quali provvedimenti da adottare per il futuro, dopo il maltempo che ha devastato il Veneto a fine ottobre”. Ad affermarlo, tramite una nota, il Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni che aggiunge: “Quanto accaduto è un evento drammaticamente eccezionale: le stime della Regione parlano di 100mila ettari di foreste abbattute e di cinque anni per rimuovere gli alberi caduti, ben 15 milioni secondo la stima di Coldiretti. E sotto le piante è facile immaginare una vera e propria ecatombe di animali, sottolineata anche dal comandante del gruppo Biodiversità dei Carabinieri forestali di Vittorio Veneto, con la morte di migliaia e migliaia di esemplari di fauna alpina come cervi. A fronte di questo dramma, il comportamento della Regione e in particolare del governatore Zaia è stato ondivago: prima ha vietato la caccia in tutto il Veneto, quindi, in seguito alle proteste delle solite lobby, ha limitato lo stop alla provincia di Belluno e nella parte del Vicentino di sopra del limite della Zona faunistica delle Alpi per una settimana, prorogandolo per altri sette giorni. Da lunedì quindi si è ripreso a sparare nelle foreste rase al suolo della provincia di Vicenza, mentre il Bellunese è stato ‘risparmiato’ fino a venerdì 16. Ma da sabato prossimo le doppiette torneranno in azione”.

“Sia la legge nazionale 157 del 1992, sia la legge regionale 50 del 1993 sulla caccia – ricorda il Consigliere democratico – danno però il potere ai governatori di vietarla per importanti e motivate ragioni legate alla consistenza faunistica o per sopravvenute particolari condizioni ambientali. Il disastro che ha colpito il Veneto comprende entrambe le casistiche, non si comprende perciò come mai Zaia abbia dato il via libera. Torno quindi a sollecitare misure eccezionali per salvaguardare gli animali superstiti, come ho fatto in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, insieme a Patrizia Prestipino, responsabile nazionale del Dipartimento difesa degli animali del Partito Democratico e a Michela Brambilla, presidente dell’Intergruppo tutela animali di Montecitorio. Misure che, riguardano i piani di abbattimento sia degli ungulati che del gallo forcello: ogni anno vengono stabiliti in base alla consistenza della popolazione locale, sulla base dei censimenti. Adesso, viste le forti perdite subite da queste specie, devono essere assolutamente rivisti, anche per il principio di precauzione, fino a vietare la caccia nelle zone colpite almeno per l’intera stagione venatoria”.

“Da qui – conclude Zanoni – la richiesta di un parere dell’Ispra, ai sensi dell’articolo 7 della legge 157/1992 che ne disciplina le funzioni, su tutte le azioni da adottare nelle aree devastate dall’uragano per tutelare la fauna selvatica, convinti che quanto fatto dalla Regione rischi di depauperare ancor di più il patrimonio faunistico delle nostre Alpi”.

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 

 

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