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Ambiente – Zanoni (PD): “Scempio ambientale a Resana, Comune reticente nel consegnare la documentazione richiesta. Regione intervenga per la demolizione delle opere abusive”

“Da quasi quattro mesi l’associazione Italia Nostra sta attendendo una risposta da parte del Comune di Resana sulla richiesta di accesso agli atti per alcuni abusi edilizi. Di cinque documenti, non ne è stato inviato neanche uno. I termini previsti dalla legge sono scaduti, perciò vorrei sapere se la Regione non ritenga di intervenire per accertare i motivi di questo silenzio ed eventualmente, qualora ci siano le condizioni, di provvedere alla demolizione delle opere abusive”. È quanto afferma il Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta.

“La sezione trevigiana di Italia Nostra ha denunciato da tempo alcune costruzioni realizzate nei pressi dei torrenti Musonello e Dese – puntualizza – in aree vincolate da proprietà demaniali e comunali, nell’ambito del progetto ‘Adotta un fiume del Comune di Resana’, come nel caso di un garage costruito addirittura sopra il torrente Musonello. Quindi il 2 aprile è stata presentata una formale richiesta di accesso agli atti, sia per gli abusi, sia per l’occupazione di terreni demaniali e di corsi d’acqua pubblici, sollecitata lo scorso maggio e infine oggetto di una diffida dell’8 luglio scorso. Anche perché già il 4 febbraio 2016 un’ordinanza intimava ad un privato di demolire le opere abusive, ordinanza rimasta però lettera morta”.

“Visto che il Testo unico dell’edilizia del 2001, all’articolo 40, stabilisce che ‘in caso di interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire o in contrasto con questo o con le prescrizioni degli strumenti urbanistici o della normativa urbanistico edilizia, qualora il Comune non abbia provveduto entro i termini stabiliti, la Regione può disporre la sospensione o la demolizione delle opere eseguite’. Mi chiedo – conclude Zanoni – se la Giunta Zaia intenda intervenire: accerti anzitutto i motivi della mancata risposta; poi proceda a demolire i manufatti abusivi”.

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