ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

Cerca

Ambiente – Zanoni (PD): “Nel collegato al bilancio norme devastanti per l’ambiente mai discusse con istituzioni locali e cittadini”

“Il collegato al Bilancio è una vera e propria minaccia per l’ambiente e il territorio, un’arma ‘impropria’ utilizzata per introdurre di nascosto norme che invece dovrebbero essere oggetto di specifici progetti di legge degni della necessaria attenzione, tempistica e coinvolgimento delle parti. Di undici associazioni invitate in audizione in commissione Ambiente sul bilancio 2017, ne erano presenti solo due, oltre a quella dei cavatori, seppure non fosse stata invitata, cosa prevedibile, vista la tempistica, un metodo scientifico per mimetizzare modifiche importanti presenti all’interno del collegato”. È duro il giudizio del consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, vicepresidente della commissione Ambiente, sul Pdl 194 atteso a breve dall’esame dell’aula.

 

“L’Arpav passa alle dipendenze dell’area Sanità e sociale che ne determinerà gli obiettivi generali – spiega Zanoni – un salto indietro nel tempo, quando i pochi controlli ambientali erano in capo alle strutture sanitarie. Togliere alle strutture che si occupano di Tutela di territorio e ambiente la programmazione e la determinazione degli obiettivi di Arpav può avere ripercussioni negative sulla tutela ambientale. Inoltre siamo sicuri che l’area Sanità e sociale riuscirà poi a garantire i fondi necessari, oggi già insufficienti?”

 

Per quanto riguarda l’urbanistica l’esponente del Pd sottolinea che “Sarà possibile attuare varianti urbanistiche senza essersi dotati del Piano di assetto del territorio. Il PAT, a differenza del Piano regolatore (PRG), risponde a logiche programmatorie più moderne prevedendo anche per la sua approvazione un processo conoscitivo e di partecipazione del pubblico, ovvero delle categorie interessate e dei cittadini. Viene tolto il limite ultimo temporale per i comuni del 31/12/2015 per effettuare le varianti ai vecchi PRG, di fatto cancellando l’unico vero incentivo per comuni inadempienti di attivarsi per adottare il PAT, minando perciò un’impostazione dell’urbanistica e della pianificazione del territorio moderna e adeguata ai tempi. Sempre sul versante urbanistico, nel Pdl 194 è prevista anche la realizzazione di box e recinzioni per cavalli in deroga alle vigenti normative, dopo aver concesso per legge e sempre in deroga, unica regione d’Italia, appostamenti di caccia da addirittura 12 metri quadrati e alti una decina di metri”.

 

Zanoni passa nella sua analisi sul collegato al Bilancio della Regione del Veneto ad analizzare le problematiche relative alle aree protette: “È prevista l’incentivazione del turismo definito ‘emozionale’ in aree naturali, consentendo la costruzione di palafitte, case galleggianti nei fiumi, case negli alberi, nelle botti e nelle grotte, il tutto in deroga alle norme urbanistiche, edilizie, igienico-sanitarie e di sicurezza degli impianti. Queste costruzioni, che sanno tanto di carnevalata, potranno essere realizzati all’interno dei Parchi nazionali, regionali, nelle aree della rete Natura 2000 e in quelle a tutela ambientale, paesaggistica ed idrogeologica. Il rischio è che anziché favorire il turismo sostenibile si finisca per assecondare qualche richiesta particolare degli amici degli amici, dando dignità ricettiva a strutture palesemente inadeguate, magari oggetto di successivi condoni”.

 

Infine l’esponente del Pd tocca il tema delle cave: “Stiamo ancora aspettando il Piano regionale, intanto però viene smantellata la legge con le poche ma importanti disposizioni a tutela del territorio. Viene infatti innalzato il limite di ampliamento delle cave attive dal 30 al 50%, cancellati il parere vincolante della Provincia sull’autorizzazione agli ampliamenti e il limite massimo di suolo agricolo scavabile per ciascun comune, da sempre fissato al 3% e consentiti ampliamenti in deroga alle fasce di rispetto da case, centri storici, zone industriali e commerciali. Ogni cava potrà godere di un ampliamento di addirittura 500mila metri cubi. Trovo inverosimili e dannose queste disposizioni che vanno contro il principio della limitazione del consumo di suolo: la Superstrada Pedemontana Veneta ha già saturato il mercato della ghiaia con un surplus di circa 10 milioni di metri cubi, estratti e da estrarre, immessi sul mercato. La Giunta pensi ad approvare entro aprile 2017 il Piano Cave (il cosiddetto PRAC) come chiesto dal Tribunale Amministrativo del Veneto. Con queste norme si invita a un assalto alla diligenza prima dell’arrivo delle nuove regole del PRAC”.

 

Conclude quindi Zanoni: “Sono tutti aspetti gravissimi: invito sindaci, associazioni di tutela dell’ambiente e del territorio, i cittadini, a far sentire con forza la propria voce in Regione per evitare che succeda quanto non è accaduto negli ultimi trent’anni, ovvero lo smantellamento di alcune norme regionali utili a tutelare in nostro territorio e l’ambiente – conclude Zanoni – Ma devono fare in fretta perché già dal 6 dicembre prossimo il Consiglio regionale potrebbe cominciare l’approvazione di queste norme”.

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa