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Ambiente – Zanoni (PD): “Nel collegato al bilancio anche una norma che favorisce la detenzione di uccelli protetti”

“Il collegato al bilancio non risparmia niente e nessuno: dentro c’è anche una norma più permissiva sulla detenzione di uccelli protetti. E pensare che su questo fronte siamo già nel mirino della Commissione europea”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, che chiama in causa la Giunta Zaia.

 

“Con l’emendamento A0710 infilato nel Pdl 194 si vuole allargare ancor di più le maglie della legge, consentendo anche ad altre non meglio definite ‘associazioni riconosciute dalla Giunta regionale’ di produrre e fornire degli anellini inamovibili che servono per ‘marchiare’ come proprietà privata, grazie appunto ad un anellino con codice alfanumerico posto su una zampa, uccelli appartenenti a specie protette, considerate dalla legge nazionale 157/92 come ‘patrimonio indisponibile dello Stato’. È come se al rilascio delle targhe automobilistiche per le auto venissero autorizzate, oltre alla motorizzazione civile, anche ad altri enti privati”.

 

“Si peggiora così una norma disastrosa, la numero 15 approvata nel 1997 dal Consiglio regionale, che sancì la possibilità di allevare specie di uccelli protetti di fatto nella realtà impossibili da allevare in cattività, come pettirossi, usignoli e picchi. La norma negli anni si prestò ad diversi abusi ma soprattutto consentì a certi bracconieri di sanare la detenzione di specie protette. Le norme europee e statali vietano la detenzione di specie protette ma questa norma del 1997, col pretesto dell’allevamento, consentì delle sanatorie. Col tempo – ricorda Zanoni – nacque anche un mercato illecito di questi anellini utilizzati per far diventare proprietà privata migliaia di uccelli, patrimonio dello Stato, frutto di atti di bracconaggio e di commerci illeciti, poi immessi nel mercato a fini di lucro. E ora la Giunta vuole allargare ancor di più le maglie della legge, senza considerare che il problema delle contraffazione degli anelli è citato anche nel ‘Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici’ del ministero dell’Ambiente ed Ispra dello scorso agosto 2016, dove viene evidenziato come questi anelli si prestino ad abusi e contraffazioni. Ho denunciato questa pratica ancora alla Commissione Europea nel 2013 fornendo un video dove si vede come viene allargato un anello per apporlo alla zampa di un uccello adulto catturato illegalmente, denuncia che ha fatto il giro d’Europa oltre a far partire una procedura di preinfrazione contro l’Italia, un cosiddetto EU Pilot, il 5283/2013/ENVI, della Commissione europea per la violazione della Direttiva Uccelli”.

 

“Per provare a stoppare questa ulteriore tentativo di liberalizzazione da parte della Giunta ho presentato dei sub emendamenti che prevedono la tenuta del registro degli anellini ora non previsto, il divieto per gli allevatori di vendita e cessione degli stessi, l’obbligo di produrre gli anellini in acciaio in modo che non si prestino a contraffazione come l’allargamento e il restringimento per poi inserirli e fissarli nei soggetti adulti. Se non dovessero essere approvati segnalerò la questione alla Commissione europea”.

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