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Ambiente – Zanoni (PD): “Mentre Zaia taglia nastri e spinge il Prosecco c’è chi inquina il Veneto minacciando ambiente e salute. Servono risorse e personale per garantire controlli serrati ed efficaci”

Venezia 23 nov. 2018 – “L’ennesima scoperta di rifiuti pericolosi, ben 285mila tonnellate tra Paese e Noale, dimostra come i controlli siano del tutto insufficienti. Serve tolleranza zero con chi avvelena il nostro territorio. Mentre Zaia è distratto dal Prosecco, dall’autonomia, seppur scomparsa, e dai nastri da tagliare, il malaffare devasta l’ambiente e il paesaggio, minacciando un bene prezioso come le falde acquifere”. Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico, torna sul caso della cava Campagnole di Padernello di Paese e del sito di Noale chiedendo “un impegno maggiore da parte della Giunta per quanto riguarda il traffico e il ciclo dei rifiuti speciali e pericolosi. Impegno sia sul versante della prevenzione che delle sanzioni. Non è un fenomeno che scopriamo oggi. La Commissione regionale di inchiesta aveva portato alla luce il fenomeno dell’utilizzo di rifiuti pericolosi, contenenti sostanze cancerogene e altamente inquinanti, nei sottofondi stradali e nelle grandi opere. Venivano diluiti con terre, calce, cemento eccetera per declassarli da pericolosi a speciali, quindi, con ulteriori miscelazioni, diventavano ‘ufficialmente’ inerti e dunque materiali da costruzione immessi sul mercato. Un fatto simile è accaduto con l’indagine scaturita poi in condanna a carico della Mestrinaro di Zero Branco. Adesso i nuovi attori, per ora inquisiti poi si vedrà, sono la ditta Canzian proprietaria della cava Campagnole di Padernello di Paese e la Cosmo Ambiente, società di Noale (VE) che opera nello smaltimento e trattamento dei rifiuti. La storia si ripete e mostra quanto le attuali leggi e soprattutto i controlli messi in campo da chi dovrebbe vigilare su ciclo dei rifiuti e cave, in particolare Province e Regione, siano gravemente insufficienti e pieni di lacune. Devono essere rafforzati con maggior personale e mezzi. È inconcepibile – sottolinea il vicepresidente della commissione Ambiente a Palazzo Ferro Fini – che né la Provincia né la Regione in questi anni abbiano mai intercettato uno dei 10.000 carichi zeppi di sostanze pericolose e cancerogene, sono stati scoperti esclusivamente dai Carabinieri forestali. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona”.

“Anche per questo – spiega in chiusura Zanoni – il gruppo consiliare del Partito Democratico nel prossimo bilancio presenterà degli emendamenti per attivare un piano straordinario di controlli, mentre a breve sarà depositata una interrogazione a risposta immediata per chiedere alla Giunta regionale come intenda operare sull’ennesima pagina buia della storia dell’ambiente minacciato, per tutelare la salute dei residente ed evitare la contaminazione delle falde acquifere”.

 

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