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Ambiente – Zanoni (PD): “Il sindaco ricorra al Tar contro il parere della Giunta regionale sul mega-allevamento di Polli a Castelfranco. Basta consumo suolo nel nostro martoriato Veneto”

“Altri 7.084 metri quadri di cemento in una delle zone più sature e cementificate d’Europa. È la conferma che la legge sul consumo di suolo approvata in Consiglio regionale non servirà a niente, solo uno spot di Zaia e della sua maggioranza. Se avessero accettato i nostri emendamenti, ora quest’area sarebbe salva”. È quanto afferma in una nota il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, a proposito del nuovo allevamento che dovrebbe essere realizzato a Sant’Andrea oltre il Muson in comune di Castelfranco Veneto.

“I numeri, in termini di consumo di suolo e in generale di impatto ambientale fanno rabbrividire. Sono previsti ben quattro capannoni per un totale di 7.084 metri quadri pari a 23.377 metri cubi. La presenza dei polli sarà di 149.760 animali per ciclo che diventano 898.560 l’anno se si considerano i sei cicli annuali, con un consumo d’acqua di quasi 9 milioni di litri anno, esattamente, 8.833.000 litri, mentre i rifiuti solidi prodotti annualmente saranno pari a 1.384 tonnellate anno e quelli liquidi a 300 metri cubi. A ciò va aggiunta la produzione di 1.647 chili di Pm10 l’anno, le famigerate polveri sottili”, illustra il vicepresidente della commissione Ambiente.

“Trovo molto discutibile il parere favorevole espresso lo scorso 28 marzo da parte della Regione Veneto, Unità veterinaria e sicurezza alimentare, perché privo di motivazione alcuna. Il parere si basa su un’analisi dell’Istituto Zooprofilattico dalla quale emergono due questioni importantissime: per prima cosa l’area viene riclassificata da bassa a media densità di allevamento, la seconda, la più grave, la proposta di edificabilità del nuovo insediamento non rispetta i requisiti relativi alle distanze minime tra gli allevamenti per quanto riguarda la densità avicola, quindi l’autorizzazione è stata data in deroga alla legge regionale 11 del 2004”.

Il consigliere del Partito Democratico nell’attaccare il progetto chiama in causa anche il sindaco di Castelfranco: “Ho appreso, abbastanza incredulo, che il primo cittadino, nonché presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, sarebbe disposto a mettere i Tir della sua azienda di traverso pur di bloccare l’operazione, a questo punto vada a metterli di traverso davanti alla casa del suo compagno di partito Luca Zaia, poiché è la Regione a dare parere favorevole all’allevamento, addirittura in deroga alle distanze minime di salvaguardia previste dalla legge. A parte gli scherzi, considerata la sua determinazione, gli chiedo di dimostrare coerenza tra ciò che dice e ciò che può fare: attivi immediatamente i legali del Comune e presenti un ricorso al Tar del Veneto contro il parere della Giunta e, in caso i termini fossero scaduti, faccia un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica”.

Zanoni quindi conclude ribadendo la pericolosità dell’allevamento: “È inconcepibile che si continui a cementificare senza tener conto che il Veneto è al secondo posto in Italia per consumo di suolo con il 12,5% a fronte di una media nazionale del 5. La legge da poco approvata, tanto sbandierata dalla maggioranza, è del tutto inefficace, viste le innumerevoli deroghe come cave, grandi opere, autostrade, capannoni ed edifici agricoli come questo. Edificio che avrà un impatto pesantissimo se consideriamo che l’aria della nostra regione è perennemente avvelenata dalle polveri sottili, oltre a soffrire di siccità e carenza d’acqua”.

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