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Ambiente – Zanoni (PD), Guarda (AMP) e Bartelle (M5S): “Bisogna prolungare il divieto di caccia nelle aree devastate. Grave il silenzio del ministro Costa”

Venezia, 9 novembre 2018 “Di fronte a una strage di animali selvatici non possiamo permettere che già da lunedì possa riaprire la caccia nelle zone devastate dal maltempo. Il silenzio del ministero dell’Ambiente sull’argomento è grave. Ci sono animali allo stremo che vanno tutelati”. L’appello arriva dai consiglieri dell’Intergruppo per il benessere e la conservazione degli animali e della natura Andrea Zanoni (PD), Cristina Guarda (Lista AMP) e Patrizia Bartelle (M5S) che in una nota esprimono il proprio appoggio alle associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf e alla loro lettera inviata al ministro Costa in cui hanno chiesto lo stato di calamità anche per la fauna selvatica, senza però ottenere risposta. “L’uragano che ha colpito il Nordest ha raso al suolo 15 milioni di alberi: sotto i tronchi è evidente che si trovino migliaia e migliaia di animali morti. Non è una nostra supposizione, sono i carabinieri forestali a parlare di ecatombe che riguarda non solo le specie cacciabili ma anche quelle protette come, ad esempio, tasso e gallo cedrone. I numeri del disastro sono stati illustrati in aula martedì scorso dall’assessore alla Protezione civile: 700 millimetri di pioggia caduti in poche ore, con precipitazioni superiori a quelle del 1966 e del 2010, vento a oltre 190 chilometri orari, ovvero un uragano, quasi 500 chilometri di strade chiuse, 160mila persone senza energia elettrica, 400 evacauti e otto paesi isolati. Con uno scenario simile la decisione del presidente Zaia di vietare la caccia fino al 4 novembre in tutta la regione era apparsa di buon senso, il minimo sindacale. Poi però sulla spinta dei ‘soliti noti’ Zaia ci ha ripensato, mantenendo lo stop e prorogandolo fino a domenica 11, soltanto per la provincia di Belluno e nella zona faunistica delle Alpi nel Vicentino. Da lunedì quindi, nonostante la situazione sia tutt’altro che normale, si potrà riprendere a sparare nelle zone più colpite del Veneto” Ipotesi che,  secondo i tre consiglieri, deve assolutamente essere scongiurata: “Cacciare adesso animali stremati che hanno subito una riduzione degli habitat naturali è una decisione scellerata.  Ricordiamo che la fauna selvatica è considerata patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale, interesse che è senza dubbio prevalente rispetto a quello della minoranza dei cacciatori. Invitiamo quindi il ministro Costa a dare un segnale con atti concreti anziché parlare in libertà per tirare il sasso e nascondere la mano, come fatto con l’ipotesi di vietare la caccia la domenica”.  Il prolungamento del divieto temporale non è l’unica richiesta che arriva dagli esponenti dell’Intergruppo: “Visto che i piani di abbattimento di ungulati, gallo forcello e coturnice sono stabiliti in percentuale sulla popolazione locale definita dagli appositi censimenti, sarebbe opportuno, per il principio di precauzione, vietare la caccia a queste specie per il resto della stagione venatoria, effettuando poi nuove azioni di monitoraggio per verificare l’assenza di condizioni che ne possano compromettere la ripresa demografica nella successiva stagione riproduttiva”.

 

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