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Ambiente – Zanoni (PD): “Ancora un traffico di rifiuti illeciti scoperto dalla Finanza. La Regione su questo versante si impegna troppo poco”

“La Regione fa troppo poco contro il traffico illecito di rifiuti che mettono a repentaglio l’ambiente e le casse pubbliche. Faccio i complimenti alla Guardia di Finanza per questa nuova operazione, ancora una volta è un organo statale a scoprire il malaffare in Veneto”. Così il Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni commenta l’indagine delle Fiamme gialle di Treviso, ‘Fake Code’ che ha portato, rammenta, “alla denuncia di 25 persone, scoprendo un giro di affari da sei milioni di euro riguardante la raccolta di scarti plastici rilavorati e messi in commercio in Germania senza seguire le procedure previste dalla legge e falsificando i documenti per l’export. La nostra regione e la provincia di Treviso si confermano terreno fertile per certi traffici” ricorda ancora il vicepresidente della commissione Ambiente, annunciando una nuova interrogazione a risposta immediata chiedendo un maggiore impegno da parte della Giunta Zaia.

“Il Veneto c’è dentro a 360 gradi: su 25 denunciati per reati previsti dal Codice penale e Testo unico dell’ambiente, una decina provengono da Treviso (l’azienda capofila è del Moglianese), Venezia, Padova e Vicenza, inoltre due dei tre siti di stoccaggio erano a Marghera e Malcontenta. I numeri sono impressionanti: 16 mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi trattati in maniera illecita tra il 2012 e il 2016 ed esportati. Secondo la Finanza di Treviso sono ben sei i milioni sottratti al Fisco, a cui si aggiunge il mancato versamento della cosiddetta ecotassa per quasi 90.000 euro, segnalata ai competenti uffici della Regione Veneto”.

“Sulla gestione dei rifiuti – conclude Zanoni – ho già presentato numerose interrogazioni e non ho intenzione di fermarmi, perché i dati e le indagini dimostrano come le energie messe in campo finora da Zaia si sono rivelate gravemente insufficienti. Mi auguro che la Regione si costituisca parte civile nel processo e che realizzi una serie di misure utili a prevenire questi fenomeni”.

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