ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Ambiente – Zanoni (PD) – “Incendio al Centro Rifiuti di Vidor (TV). Servono provvedimenti urgenti senza minimizzare quanto accaduto”

Treviso, 19 agosto 2017 – Con 28 impianti di trattamento rifiuti a fuoco in tre mesi in tutta Italia, c'è qualcosa che evidentemente non va. I continui incendi a centri di rifiuti come quello di Vidor (TV) che si stanno verificando con frequenza ormai sospetta in tutto il Veneto e non solo, li ho denunciati più volte con interrogazioni alla giunta Zaia con le quali chiedevo tra l'altro una verifica puntuale di tutti i centri trattamento rifiuti in attività in tutto il Veneto, richiesta restata lettera morta dimostrando da parte della giunta e in particolare dall'assessore Bottacin la gravissima sottovalutazione del problema.

 

O siamo in presenza di norme sulla sicurezza e sulla prevenzione incendi non applicate e non rispettate alla lettera da troppe aziende, oppure ad un disegno malavitoso e mafioso utile a condizionare l'intero settore così come già ipotizzato dalla Commissione parlamentare sulle ecomafie.

 

Trovo inoltre molto grave che quando accadono questi eventi ci si limita sempre alle analisi sulla qualità dell'aria, ma mai una volta si è fatto un bilancio di massa per determinare in valore assoluto quante tonnellate di composti chimici volatili sono stati sprigionati in ambiente, sia in atmosfera prima che nei terreni dopo, nonché il loro effetto, anche nel tempo, sull'ambiente, sulla salute e sulla catena alimentare, perciò si provveda a queste verifiche.

 

Le autorità come la Regione Veneto dovrebbero quantificare i danni all'ambiente, alla salute dei cittadini, alle attività economiche come l'agricoltura e quelle domestiche come gli orti di casa, chiedendo i danni alle aziende di trattamento rifiuti che quindi dovrebbero essere dotate di adeguate coperture assicurative in caso di incendi di qualsiasi natura.

 

Trovo abbastanza sconcertante il rientrato allarme dato nel comunicato di oggi dell'ULSS 2 senza aver prima verificato e soprattutto comunicato al pubblico i dati sul rilievo dell'amianto, diossine e PCB; prima si accerti la presenza di queste sostanze cancerogene è solo dopo si cancellino le precauzioni. Serve inoltre maggior chiarezza sul raggio di azione del fenomeno e sui siti di ricaduta delle sostanze sprigionate dal rogo, ovvero sulla direzione della nube tossica. Minimizzare l'accaduto non aiuta la sicurezza sanitaria, alimentare e ambientale, tant'è che questo comunicato mi è sembrato un po' troppo politico e troppo poco tecnico.

 

Zaia pensi un po' di più alla salute dei suoi cittadini e al rispetto delle legalità nella nostra Regione, mettendo finalmente anche questi punti nella sua agenda politica oggi monopolizzata dal referendum autonomista e dalle beghe sul tiramisù.

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