ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Ambiente – PD “Parco Colli Euganei – Lessinia. Presentato un esposto: il provvedimento è illegittimo, non si possono cancellare le aree protette”

“È scandalosa la doppia faccia di Zaia che, da una parte appoggia il percorso per il riconoscimento Mab Unesco, invitando ad intrattenere rapporti sempre più stretti con il Parco dei Colli, dall’altra, dà il via libera agli emendamenti, poi inseriti nel Collegato al bilancio e diventati in seguito legge, che scardinano il sistema dei Parchi. C’è una volontà politica premeditata e, per raggiungere l’obiettivo, si utilizzano strumenti legislativi scorretti ed inopportuni”.

 

Questo il commento, affidato ad una nota, del consigliere regionale Graziano Azzalin, a nome del Gruppo consiliare del Partito Democratico, in ordine “all’esposto presentato al Prefetto di Venezia ed al Dipartimento degli Affari regionali, contro gli articoli 70 e 71 del Collegato alla Legge di stabilità regionale, relativi al Parco dei Colli Euganei e al Parco della Lessinia”. “La revisione dei confini del Parco – spiega Azzalin – deve avere motivazioni collegate alle finalità istitutive del Parco stesso, ma a supporto della declassificazione delle aree non c’è nessuna documentazione scientifica, nessuna relazione. La maxi variante prevista dalla maggioranza dovrebbe essere assoggettata alle stesse regole di un Piano ambientale, senza dimenticare che il Parco dei Colli, come altri, è commissariato, e quindi il Commissario può occuparsi solo della gestione ordinaria. Vi è poi l’assoluta mancanza di coinvolgimento degli Enti locali. Viene così violato il principio fondamentale previsto dalla Legge Quadro sulle ‘aree protette’, perché non è sufficiente convocare in maniera improvvisata, e solo in un secondo momento, i sindaci. Viene seguita una procedura illegittima”.

 

Andrea Zanoni (PD) aggiunge che “questa area è nata dopo un lungo travaglio, si dovrebbe pensare ad incrementare le zone protette in Veneto, visto che è una delle Regioni più cementificate d’Europa, anziché eliminarle. Inoltre, la scusa del contenimento dei cinghiali non regge: la caccia si è dimostrata del tutto inefficace ed, in ogni caso, rispetto a questa emergenza si può agire subito con la legislazione vigente. Il ricorso è l’ultima spiaggia, ma siamo ottimisti, visto che altri ricorsi sono andati a buon fine, come quello al collegato all’Agricoltura”. Claudio Sinigaglia (PD) “invita i sindaci a non sedersi al Tavolo delle trattative per la riperimetrazione del Parco, in quanto, dopo anni di ignavia, questo provvedimento rappresenta un insulto nei confronti delle popolazioni locali e delle attività produttive. Il Parco è un ‘unicum’ al cui interno ci sono quattro zone previste dal Piano Ambientale; con la nuova normativa, le ‘aree contigue’ saranno assoggettate alle stesse regole previste per i Comuni confinanti con il Parco, e quindi salta tutto”.

 

Il consigliere regionale del Partito Democratico Piero Ruzzante evidenzia infine “tutte le contraddizioni di una maggioranza che parla tanto di tutelare l’identità veneta, mentre poi, con una legge, cancella uno dei primi insediamenti del nostro territorio. Con questa normativa, il Piano ‘Cave’, il Piano ‘Casa’, ed altri provvedimenti affini, Zaia si candida al ‘Premio Attila’ di Legambiente, dimostrando poca sensibilità per le tematiche ambientali”.

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