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Allarme amianto alla discarica la Terra di Paese: rilevate 25.000 fibre di amianto per metro cubo.

Zanoni: “Ora gli amministratori di Paese versano lacrime di coccodrillo quando è ormai da un anno che ho chiesto di intervenire per sanare q

Nell’agosto del 2009 Andrea Zanoni capogruppo di Italia dei Valori, aveva presentato una interrogazione al sindaco di Paese Francesco Pietrobon in merito all’anomala presenza di fibre di amianto disperse nell’aria presso la discarica La Terra di Paese.

Il 30 aprile 2009 infatti, un rilevamento aveva evidenziato la presenza di ben 3 fibre al litro di amianto aerodisperso nell’aria (3.000 fibre al metro cubo!), quando invece durante il conferimento di amianto nella discarica di ben 100.000 tonnellate di amianto avvenuto tra il 2005 ed il 2006 (dal 2006 in discarica non si può più conferire amianto) i rilevamenti effettuati non avevano mai appurato la presenza di fibre. Nell’interrogazione fu chiesto al sindaco di sapere quali azioni intendesse intraprendere in merito all’inquinamento in atto di fibre di amianto presso la discarica La Terra di via Baldrocco di Paese. Le risposte furono evasive a dimostrazione della grave sottovalutazione del problema. Successivamente la Provincia di Treviso con il decreto n. 616 del 24 novembre 2009, autorizzò la discarica TERRA di Mosole, sita fra Castagnole e Porcellengo, con il grave consenso dell’assessore all’ambiente di Paese Vigilio Piccolotto e della giunta Pietrobon a: 1) ricevere rifiuti provenienti da siti contaminati, ovvero rifiuti speciali costituiti da terre contaminate provenienti dalle varie bonifiche effettuate in giro per l’Italia, 2) proseguire l’attività addirittura fino al 2019. Mosole, titolare della TERRA, vinse due volte, la prima per gli affari d’oro che avrebbe fatto con i nuovi rifiuti da bonifiche, la seconda perché con questi rifiuti seppelliva per sempre l’amianto conferito illegalmente tra il 2005 ed il 2006, quando incassò la bellezza di 6.225.811 euro in conferimenti. Una discarica che doveva essere bonificata dall’amianto, poteva invece ricevere i rifiuti delle bonifiche altrui con i quali seppellire per sempre i conferimenti illegali di amianto. Ora l’assessore Piccolotto versa lacrime di coccodrillo perché scopre che in due recenti campionamenti delle fibre di amianto effettuate presso la discarica vengono rilevate rispettivamente 9 e 25 fibre di amianto per litro, ovvero 9.000 e 25.000 fibre di amianto per metro cubo ! “Trovo inquietante – ha dichiarato Andrea Zanoni consigliere comunale di Paese e capogruppo di Italia dei Valori – che a Paese vi sia una zona abitata e con un traffico sostenuto dove ci sono venticinque fibre di amianto per litro, pari a 25.000 fibre per metro cubo, soprattutto se penso che una persona respira di media più di dieci metri cubi al giorno di aria. Queste fibre non ci sono mai state nemmeno quando in  discarica veniva conferito l’amianto, perché ci sono ora a distanza di quattro anni dalla chiusura della discarica di amianto? Cos’è successo recentemente in via Baldrocco in questa discarica ancora autorizzata per soli rifiuti inerti e terre contaminate? Queste fibre non possono venire dal nulla, bisogna quindi capire alla svelta chi e che cosa ha determinato questa contaminazione dell’aria. Con l’amianto, cancerogeno che ha riempito i cimiteri di molti paesi italiani, non si scherza, soprattutto oggi che è risaputo che basta una sola fibra conficcata in modo particolare nei polmoni a causare il micidiale mesotelioma pleurico.

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