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Agricoltura – Zanoni: “Nuovi vigneti, vanno tutelate le eccellenze venete: servono regole certe per evitare un’estensione eccessiva e l’uso di pesticidi”

“Il settore vitivinicolo è un’eccellenza del Veneto e può rappresentare un’ancora di salvataggio contro gli effetti della crisi economica del settore agricolo. Per avere un futuro occorre però occorre puntare sulla qualità, evitando un’eccessiva estensione di vitigni e, soprattutto, limitare l’uso di pesticidi”. Questa la richiesta che arriva dal consigliere Andrea Zanoni del Partito Democratico, che ha presentato un’interrogazione a risposta immediata, ricordando la recente normativa europea, recepita in Italia con il decreto 12272 del 12 dicembre 2015, che prevede da parte dei singoli Stati nuove autorizzazioni per l’impianto di vigneti pari all’1 per cento annuo della superficie vitata nazionale, per evitare un aumento eccessivo della produzione, autorizzazioni che oltretutto non sono più trasferibili da un’azienda all’altra.

“In Veneto negli ultimi anni abbiamo assistito a un vero e proprio boom di imprese cerealicole o zootecniche riconvertite in vitivinicole; soltanto nel 2016 secondo i dati di Confagricoltura – spiega Zanoni – sono state presentate richieste di impianto di nuovi vigneti per circa 35 mila ettari. Dal 2010 a oggi, ancora, la produzione di glera, il vitigno del Prosecco, è raddoppiata passando da 1.59 a 3.66 milioni di quintali. A questo si aggiunge il bando della Regione, otto milioni e mezzo di euro per interventi di ristrutturazione e di riconversione dei vigneti, in particolare per la meccanizzazione degli impianti. Sono dati che devono far riflettere, anche perché spesso si tratta di colture impattanti sull’ambiente – continua Zanoni – Così facendo si finisce per incentivare una produzione che diventa sempre più industriale con il conseguente uso di fitofarmaci e pesticidi, anche in superfici non vocate, rischiando di svilire aree che rappresentano un’eccellenza nota in tutto il mondo, come le colline di Valdobbiadene e la Valpolicella”. “La Regione al di là delle belle parole di Zaia sul Prosecco ‘trasparente’ deve fare di più – chiude il consigliere del Partito Democratico – Servono regole per ridurre l’utilizzo dei pesticidi e un reale sostegno alle imprese vitivinicole venete di fronte alle pressioni dei grandi gruppi industriali, in modo da garantire un prodotto di qualità in grado di reggere una concorrenza ormai mondiale”.

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