Venerdì 2 maggio, alle ore 21.00, l’eurodeputato PD Andrea Zanoni interverrà alla conferenza “Orfani d’avorio” che si terrà presso la Sala “Teresina Degan” della Biblioteca civica in Piazza XX Settembre a Pordenone. «Ogni quindici minuti, bracconieri senza scrupoli uccidono un elefante per le sue zanne, per un totale di trentaseimila elefanti in un anno. Di questo passo, entro il 2025, su questo pianeta gli elefanti non ci saranno più. Per salvare questi stupendi pachidermi e l’intero ecosistema deve essere bandito il commercio dell’avorio a livello mondiale e occorre vietare la detenzione dell’avorio».
Venerdì 2 maggio, alle ore 21.00, l’eurodeputato Andrea Zanoni, candidato al Parlamento europeo nelle liste del Partito Democratico per le elezioni del 25 maggio, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali e membro della Commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo interverrà a “Orfani d’avorio” che si terrà presso la Sala conferenze “Teresina Degan” della Biblioteca civica in Piazza XX Settembre, a Pordenone.
All’incontro, organizzato da Animalisti Friuli Venezia Giulia, Pengo Life Project e LAV con il patrocinio del Comune di Pordenone e dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Pordenone, oltre all’eurodeputato parteciperanno i Medici Veterinari Giorgio Stella del Direttivo Pengo Life Project e Aldo Giovannella, Fondatore Pengo Life Project e Ambasciatore per l’Italia di The Sheldrick Wildlife Trust di Nairobi. Nel corso della serata, inoltre, sarà presentato il documentario sulla nuova vita per le vittime del bracconaggio.
«Ogni quindici minuti, bracconieri senza scrupoli uccidono un elefante per le sue zanne, per un totale di trentaseimila elefanti in un anno – ha affermato Zanoni – Se andiamo avanti di questo passo entro il 2025 su questo pianeta gli elefanti non ci saranno più. I reati contro le specie selvatiche rappresentano una gravissima attività criminale transfrontaliera dal fatturato annuo pari ad almeno diciannove miliardi di dollari. I dati forniti da Interpol e dal Fondo internazionale per il benessere degli animali parlano chiaro: in questi ultimi anni ci sono state diverse iniziative importanti ma che non sono bastate a contrastare efficacemente questo terribile fenomeno. Occorre agire subito e discutere le strategie contro questi crimini organizzati con i partner internazionali, quali l’Unione africana e gli Stati Uniti. Tra le conseguenze del commercio illegale di avorio e di altre parti di animali selvatici, oltre al massacro di migliaia di elefanti lasciati poi a marcire per terra, c’è il proliferare di associazioni criminali e gruppi terroristici che sfruttano il ricavato del commercio e minacciano la sicurezza nazionale e mondiale, dando un duro colpo al turismo per quei paesi e comunità dove questa attività costituisce la fonte principale di guadagno. Bisogna pertanto trovare nuovi strumenti di lotta al bracconaggio: deve essere bandito il commercio dell’avorio a livello mondiale e occorre vietare la detenzione dell’avorio».
Al termine della conferenza seguirà un dibattito con il pubblico.
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