ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Cemento ad alta quota. Zanoni (PD): “La Giunta Zaia vuole gli alberghi ad alta quota, in deroga alla normativa. Se la proposta diventerà legge, avrà un impatto devastante”.

“Dopo la costosissima pista da bob e le interdittive antimafia, le Olimpiadi potrebbero causare altri effetti collaterali per le nostre montagne. La riprova c’è stata oggi, con la presentazione di questo progetto di legge che consente, in deroga ai divieti di tutela paesaggistica e urbanistici, nuove costruzioni ‘avveniristiche’ sopra i 1.600 metri di altitudine. Si tratta di una vera e propria violazione di quel santuario che è costituito dalle nostre più belle vette dolomitiche. Una norma che riguarda lo stravolgimento di norme urbanistiche chiare e precise che la Giunta furbescamente maschera con un progetto di legge per lo ‘Sviluppo e Sostenibilità del turismo Veneto’.
 
La dura presa di posizione è del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, a margine della seduta della Seconda Commissione consiliare che aveva all’ordine del giorno l’esame del disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale “Modifiche alla legge regionale 14 giugno 2013, n. 11 – Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto”. Zanoni si è espresso con un voto contrario. 
 
“Bene incentivare il turismo sostenibile, ma in questo testo registro solo la prospettiva di gravi impatti ambientali, in contesti delicatissimi. Se passa questo obbrobrio, chi andrà in alta quota, oltre a malghe, rifugi e bivacchi alpini, si ritroverà a fare i conti con queste strutture. La cosa grave è il tentativo di scavalco della legge regionale sull’urbanistica 11/2004, che prevede (art. 44, comma 10) che ‘Non è consentita la nuova edificazione nelle aree boscate e al di sopra dei 1.600 m., fatta salva per queste ultime aree la realizzazione di malghe, rifugi e bivacchi alpini’. E dopo gli alberghi ad alta quota cosa succederà? Seguiranno anche le strade asfaltate per portare i vip ad alta quota? Verranno realizzati degli eliporti per i magnati arabi o russi che un po’ alla volta si stanno comprando il nostro Veneto?”.
 
L’esponente dem spiega che, “stando alla legge, potranno essere realizzate ben due strutture del genere per ogni Comune. Considerati quelli con territori sopra i 1.600 metri, parliamo di ben 86 Comuni così distribuiti tra province: 56 a Belluno, 18 a Vicenza, 9 a Verona e 3 a Treviso. Per un totale di 172 alberghi avveniristici ad alta quota in Veneto. La legge presentata parla di strutture a basso impatto ambientale e di un elevato rapporto tra superficie finestrata e quella del pavimento: ma come si misura questo rapporto? Soprattutto, non sono indicati vincoli di cubatura: questo testo appare perciò come una delega in bianco alla Giunta. Ma come verranno affrontate – si chiede Zanoni – le questioni relative ai servizi necessari? Come verrà portata l'acqua potabile e per i servizi igienici a quelle quote? Come verrà prodotta l'energia elettrica necessaria? Con rumorosi gruppi elettrogeni a gasolio, dato che il fotovoltaico con le giornate nuvolose non produce energia? Dove finiranno gli scarichi fognari e come verranno smaltiti? Manderemo le autobotti degli espurghi fognari in alta quota? E con l'inquinamento luminoso come la mettiamo, visto che tramite le grandi vetrate raggiungerà chilometri di territorio?”.
 

Zanoni contesta che “la commissione Ambiente ha solo la funzione di fornire un parere da dare alla commissione Cultura, pur trattandosi di norma al 90% composta di disposizioni urbanistiche”. E punta infine l’indice sul fatto che “tutto ciò verrà realizzato in ambiti naturali e paesaggistici altamente tutelati, spesso addirittura dentro ai Parchi Naturali Regionali e Statali. Portare turismo altamente consumistico ad alta quota costituisce un attacco al paesaggio, alla natura delle nostre montagne, alle Alpi e a tutta la biodiversità, compresa la tipica fauna alpina che le norme nazionali e internazionali proteggono in via prioritaria”.

 
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