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Caccia – Zanoni (PD): “Bracconaggio e incidenti di caccia, in Veneto è un Far West. La Regione non sia complice, tuteli con i fatti la sicurezza dei cittadini e la fauna selvatica”

Venezia 17 apr. 2018 – “Gli incidenti di caccia e gli atti di bracconaggio continuano a crescere, anche quest’anno siamo di fronte a un vero bollettino di guerra. È necessario da parte delle istituzioni, Regione in primis, un cambio di marcia radicale per tutelare l’incolumità di cittadini e turisti, nonché della fauna selvatica che è patrimonio indisponibile dello Stato”.

Lo chiede il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, che informa “di aver presentato un’interrogazione a risposta immediata, sottoscritta dal Capogruppo Dem in Consiglio regionale, Stefano Fracasso, e dai colleghi Bruno Pigozzo e Orietta Salemi, oltre che da Cristina Guarda (Lista AMP), Pietro Dalla Libera (Veneto Civico) e Piero Ruzzante (Liberi e Uguali). Interrogazione in cui si trova anche un corposo elenco, con i principali episodi di bracconaggio, incidenti e abusi avvenuti da maggio 2017 ad aprile 2018”.

“È stato un lungo lavoro di approfondimento e ricerca – spiega l’esponente dei Democratici – per il quale ringrazio le preziose segnalazioni pervenute da Enpa, Lav, Lipu, Oipa, Lac e Wwf. Ci sono casi che davvero dovrebbero far riflettere: dal cacciatore che sbaglia mira e colpisce un anziano che stava tranquillo nel proprio giardino, o la ciclista ferita da un altro cacciatore che stava sparando a una lepre. Quasi un centinaio di casi di cronaca, punta dell’iceberg dell’abusivismo venatorio e del bracconaggio in Veneto”.

“Quello degli abusi venatori è un problema sempre più sentito – osserva il consigliere regionale –  sono infatti in aumento le denunce per mancato rispetto delle norme di sicurezza. Sia due anni fa, che nel 2017, avevo depositato interrogazioni quasi analoghe, ma le risposte della Giunta sono sempre state di circostanza”.

“L’ultima volta – ricorda il Vicepresidente della Commissione Ambiente – sono stati annunciati l’istituzione di un Servizio regionale di vigilanza, corsi di aggiornamento per le Guardie venatorie volontarie, e incoraggiate iniziative di sensibilizzazione delle stesse Associazioni dei cacciatori nei confronti dei propri associati”.

“Eppure – sottolinea Zanoni – mi sembra che, dato il bilancio degli incidenti, gli effetti sortiti siano pari a zero. Anziché dare 250mila euro alle associazioni venatorie per convegni autoreferenziali al chiuso di un palazzo o di un ristorante, la Regione fornisca i mezzi necessari alle Guardie venatorie ed ecologiche per svolgere al meglio il proprio lavoro. La prevenzione e i controlli si fanno sul campo, 24 ore su 24, non a tavola. Per non parlare, poi, dei fondi mai stanziati per le servitù di caccia in favore degli agricoltori”.

“Purtroppo – prosegue il consigliere Dem – in Veneto non si riesce ad affrontare il tema con lucidità e senza condizionamenti ideologici. Tutelare i cittadini dagli abusi venatori e la fauna selvatica dal bracconaggio non è una questione di destra, centro o sinistra, ma un interesse collettivo trasversale. I primi a rivendicare la tutela di questo interesse, dovrebbero essere i cacciatori. La Giunta, però, è condizionata da una piccola, estremista, minoranza del mondo venatorio (sovra rappresentata in Consiglio dai vari Berlato, Valdegamberi e Finco) che riesce a farsi approvare provvedimenti ad hoc, poi regolarmente bocciati dalla Corte Costituzionale, come le disposizioni sulla caccia in via esclusiva, in forma vagante o appostamento fisso, il nomadismo venatorio, l’addestramento dei cani da caccia tutto l’anno, anche con l’abbattimento di fauna, la caccia da natante e al cormorano”.

“Ricordo – puntualizza Zanoni –  che il Veneto è stato segnalato nel ‘Piano nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici’, come area a intensa attività di bracconaggio, con riferimento alle Prealpi e al Delta del Po, mentre l’Italia è oggetto di un procedimento di ‘pre-infrazione’ per violazioni alla Direttiva Uccelli 147/2009/UE in materia di abbattimenti illegali e rischia una procedura di infrazione con conseguenti, salate, sanzioni economiche. Insomma di motivi per intervenire seriamente ci sono: la Giunta agisca di conseguenza, applichi e faccia rispettare le normative regionali, statali e comunitarie. Dimostri di stare dalla parte dei cittadini e non di difendere solo gli interessi di una ristretta minoranza, altrimenti rischia di diventare complice di chi viola la legge mettendo a repentaglio la vita dei cittadini e la fauna selvatica”.

“Posto, infine, il link – conclude Andrea Zanoni – cliccando il quale è possibile consultare il testo dell’interrogazione, con elencati tutti gli incidenti di caccia e bracconaggio riportati dai mezzi di informazione:

http://www.consiglioveneto.it/crvportal/attisp/IRI/Anno_2018/IRI_0567/testo_presentato.html”.

 

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