“Il piano regionale per l'apicoltura dei prossimi anni può essere efficace, a patto tuttavia che venga messa in campo un’attività di controllo stringente sull'utilizzo dei pesticidi che in Veneto superano i 16 milioni e mezzo di chili. Prodotti chimici che provocano ogni anno pesanti morie di alveari”.
La presa di posizione, in merito all'approvazione del sottoprogramma regionale per l'apicoltura 2023-2027 è del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, assieme alla collega dem Anna Maria Bigon.
“Le api sono indice di salubrità dell'ambiente e dunque per l'uomo. Drammaticamente, stanno subendo gravissimi danni a causa dei cambiamenti climatici, con gelate primaverili sempre più frequenti che provocano la caduta delle fioriture e privano di cibo gli insetti. E con la siccità, che crea condizioni negative gravi per la vita degli alveari a causa della scomparsa delle piante a fiore e l'impossibilità di recuperare l'acqua. A tutto questo si aggiunge la piaga dei pesticidi”.
Zanoni e Bigon evidenziano che “se muoiono le api, muoiono tutti gli altri insetti impollinatori. E se non ci sono controlli serrati prevale sempre la logica del profitto sulla sensibilità ambientale. Perciò, se vogliamo difendere le api, gli apicoltori, gli agricoltori onesti e la biodiversità, la Regione passi dalle parole ai fatti, ascoltando soprattutto i tanti apicoltori che ogni anno subiscono danni pesanti. Basti pensare a quel milione di api morte lo scorso anno nel veronese proprio a causa dei pesticidi”.