1 Agosto 2022
“Da un lato alle Guardie Zoofile venete operanti presso le associazioni protezionistiche continua ad essere interdetto l'accesso alla consultazione dell'anagrafe canina. Dall'altro le istituzioni abilitate stanno operando ancora sulla vecchia banca dati regionale e non sulla nuova banca dati nazionale. Tutto questo rende impossibile svolgere un adeguato lavoro in difesa degli animali”.
La denuncia viene dal consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni che ha presentato una nuova interrogazione sul caso.
“L'articolo 6, comma 2 della legge n. 189/2004 in materia di maltrattamento degli animali conferisce poteri di polizia giudiziaria (ai sensi degli articoli 55 e 57 del Codice penale) alle Guardie Zoofile che operano presso associazioni protezionistiche come l’ENPA, che pertanto – si contesta nell'interrogazione – hanno pieno diritto di accedere all’Anagrafe Canina. La Giunta continua dunque a perpetuare un divieto d'accesso non legittimo. Non solo: nella risposta ad una precedente interrogazione del marzo scorso si annunciava che l’Anagrafe Canina regionale, a seguito dell’entrata in vigore il 21 aprile 2021 del Regolamento UE 2016/426, sarebbe stata trasferita “al massimo entro il mese di maggio del corrente anno” nella banca dati nazionale. Ma da segnalazioni di diretti interessati tutto questo non è ancora avvenuto. E segnalazioni in merito alle disfunzioni dell’Anagrafe Canina sono giunte peraltro anche dalle Guardie per l’ambiente del Nucleo di Treviso”.
Secondo l'esponente dem “questo importante strumento di identificazione degli animali di
affezione è di fatto reso inutile da una gestione inefficiente. Quanto deve durare ancora – chiede Zanoni – il rimpallo tra Aziende ULSS e Regione Veneto per il rilascio alle Guardie Zoofile dell’autorizzazione di accesso alla nuova banca dati dell’Anagrafe Canina regionale? In attesa di una soluzione delle persistenti criticità riguardanti la nuova banca dati nazionale si intende consentire ad esse le credenziali di accesso alla vecchia anagrafe?”.