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Ambiente – Zanoni (PD): “Bottacin mi attacca sulle casse di Ciano: pensi alle responsabilità della sua Giunta su consumo di suolo, cementificazione e disboscamento”

 
(Arv) Venezia 9 dic. 2020 –   “Con il Veneto devastato dal maltempo, l’assessore Bottacin non trova niente di meglio che attaccare dei consiglieri di opposizione invece di ammettere le responsabilità della Regione. Perché non dice niente su quanto sia stata disastrosa la politica di Zaia e delle sue Giunte sul consumo di suolo? Hanno cementificato, impermeabilizzato e disboscato il Veneto in ogni luogo e la natura presenta il conto”. Così Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, replica all’attacco dell’assessore all’Ambiente per quanto riguarda il bacino sul Piave alle Grave di Ciano.
“Per salvaguardare il territorio – spiega il consigliere – non servono grandi opere, ma interventi diversificati. Stiamo parlando di un progetto faraonico in un sito naturalistico unico nel suo genere e tutelato dalle Direttive Habitat, Uccelli e Acque dell’Unione Europea e che andrebbe a distruggere ogni forma di vita animale e vegetale: quattro casse contigue per una superficie di 555 ettari, muraglioni alti fino a otto metri, con fondazioni profonde quattro, per una lunghezza complessiva di 13,5 chilometri, asportazione di circa venti milioni di metri cubi di ghiaia e di tutto lo strato superficiale dell’area per uno spessore di circa quattro metri”.
“Personalmente sono d’accordo con il Ministro Costa e sosteniamo il ‘contratto di fiume’, osteggiato da Bottacin. Queste sono opere che durano per sempre, meglio farle nel posto giusto, evitando così di aggiungere disastri a disastri. Le casse di Ciano, invece, peggiorano la situazione, è come tagliare il ramo dell'albero dove si è seduti. Purtroppo – aggiunge Zanoni – paghiamo il grave errore di Zaia, responsabile del conflitto di interessi di fatto in seno alla Giunta, con Bottacin che ricopre il doppio ruolo di assessore alla Protezione civile e all’Ambiente, le cui esigenze sono destinate a soccombere. Parliamo di due ruoli che andavano divisi, non assegnati in blocco alla stessa persona, soprattutto nel caso di Bottacin che si è dimostrato totalmente insensibile ai temi della tutela ambientale e del consumo di suolo”.
“Se vogliamo davvero difendere il territorio ed evitare di trovarci ogni volta a fare la conta dei danni, è necessario invertire seriamente la rotta. Serve un piano per portare fuori dalle golene le famiglie che vi abitano, per migliorare i deflussi delle acque nei centri città, fare opere diffuse, e provvedere alla manutenzione di fossi e canali. E’ necessario evitare scempi come quello sul Piave a Cimadolmo, dove, anziché pulire gli alberi schiantati, si sono tagliate piante secolari che garantivano stabilità alle sponde e argini, indispensabili per proteggere i residenti, come nel caso del ristorante alle Botti”.
“Dobbiamo smetterla – ribadisce il consigliere – di cementificare ovunque: in Veneto ci sono 500mila case sfitte e 11mila capannoni vuoti, non c’è bisogno di costruire ancora, bensì di recuperare. In vista del prossimo bilancio stiamo predisponendo diversi emendamenti per tutelare il suolo, bloccare la cementificazione selvaggia, recuperare case e capannoni vuoti. Bottacin anziché polemizzare inutilmente, mostri buon senso e li faccia approvare”, conclude Andrea Zanoni.
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