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Proteggiamo le semi e promuoviamo il biologico

Il biologico è il fiore all'occhiello dell'agricoltura italiana. Promuoverlo vuol dire tutelare la nostra salute, proteggere l'ambiente e promuovere i nostri produttori in tutta Europa. Al Parlamento europeo ho protetto il biologico dalle insidie delle grandi multinazionali pro OGM e interessate a schiacciare i piccoli produttori per i propri interessi.

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No agli OGM sulle nostre tavole

Sono contrario ai prodotti geneticamente modificati OGM. Un'agricoltura sana e genuina  non  può  che  essere   biologica.   Ritengo  che  i  cittadini  italiani  devono poter decidere cosa mangiare. Per troppo tempo in Italia siamo andati avanti a colpi di decreti temporanei mentre la questione va risolta in Europa. L'Italia deve   far   valere   il   proprio   peso   politico   a   Bruxelles   e   sbloccare   la   direttiva 2001/18/CE che darà finalmente la possibilità agli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio.

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Tuteliamo il latte materno

Il latte materno è seriamente minacciato dalle sostanze tossiche che sono ormai stabilmente   presenti  nei  nostri  corpi   e  che  vengono  trasmesse  al  bambino  in "cocktail"   dalle   conseguenze   imprevedibili.   Per   questo   ho   sensibilizzato   le autorità   europee   per   contrastare   all'origini   tutte   le   fonti   di   potenziale inquinamento  del   latte   materno,  la   cui   tutela   costituisce   uno   dei  capitoli   più importanti per proteggere i cittadini europei di oggi e quelli di domani.

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No agli inceneritori

Sono contrario all'incenerimento come tecnica di smaltimento dei rifiuti perché inefficiente e soprattutto dannosa per la salute. Bisogna puntare sull'obiettivo “Rifiuti zero” che trasformi il rifiuto in una risorsa. Il riciclaggio, compostaggio e   riutilizzo   devono   prendere   il   posto   di   tecniche   pericolose   sorpassate   come l'incenerimento e lo stoccaggio in discarica.

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Etichette alimentari, chiare e trasparenti

Il   consumatore   ha   il   sacrosanto   diritto   di   poter   scegliere   cosa   portare   sulla propria tavola. Per questo ci vogliono etichette chiare, trasparenti e immediate. Personalmente ho scelto di diventare vegetariano per due ragioni: per tutelare la mia salute e per una questione etica. Tuttavia, per tutte quelle persone che non hanno fatto scelta, ci vogliono etichette chiare che dicano dov'è nato, e dove e come è stato allevato un animale. Solo in questo modo potranno essere premiate le coltivazioni e gli allevamenti biologici nonché il made in Italy.

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