Dopo i dati relativi alla conferma della contaminazione dei corsi d’acqua, della falda acquifera, dell’acqua dei servizi acquedottistici e della catena alimentare da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS e PFOS), oggi è arrivata l’amara ma prevedibile conferma della contaminazione anche dell’uomo, ovvero di quei cittadini che vivono nell’area interessata.
Oggi la Regione ha finalmente reso pubblici i dati sulla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (i cosiddetti PFAS e PFOA) relativi ai prelievi di sangue dei cittadini.
Purtroppo dai documenti distribuiti ai Sindaci ed ai giornalisti non scaturisce una precisa chiave di lettura e sembra quasi ci sia stata la preoccupazione di minimizzare il tutto, prova ne sia il confronto con casi ed eventi accaduti in Ohio, Minnesota, West Virginia e Germania di maggior entità (VEDASI FIGUA 1, 2 e 3 dello STUDIO DEL BIOMONITORAGGIO).
A testimoniare che la situazione merita la massima attenzione da parte delle autorità sanitarie sono i valori di picco massimo dei PFOA pari a 248 o 754 ng/g che testimoniano comunque la gravità della situazione confermando la gravità della contaminazione di molti cittadini (VEDASI TABELLA n.1 dello STUDIO DEL BIOMONITORAGGIO) .
Risulta curioso il fatto che per adesso non se ne sa piu' nulla dei 120 campioni di sangue che dovevano essere prelevati alle persone “maggiormente esposte” (Vedi pagina 2 della SCHEDA DEL BIOMONITORAGGIO). Dai dati di oggi mancano percio' quelli che potenzialmente dovrebbero dare i risultati peggiori e piu' preoccupanti.
Risulta evidente che adesso, dopo queste prime conferme, diventi irrimandabile la necessità che i cittadini procedano nelle forme consentite dalla legge a chiedere i danni a chi ha causato potenziali gravi rischi per la loro salute. Invito inoltre i cittadini del posto, non oggetto di esami, di provvedere a farsi analisi del sangue per verificare la presenza dei PFOA.
Credo fermamente che in questa vicenda vada applicato il principio europeo di “chi inquina paga”, a maggior ragione se si tratta di inquinamento del proprio organismo, percio' la Regione dia seguito alla mozione approvata dal Consiglio regionale il 22 marzo dove sono stati approvati due miei emendamenti in merito alle cause civili e penali da effettuarsi nei confronti dei responsabili utili alla richiesta del risarcimento danni.
L’altra nota dolente di oggi è che la Giunta Regionale ha dimostrato di voler snobbare il Consiglio regionale, che aveva addirittura ottenuto una seduta straordinaria sull’argomento, preferendo di anticipare questi dati alla stampa anziché a questa istituzione rappresentativa dei cittadini.
Andrea Zanoni
ALLEGATI:
PFAS 200416 – scheda biomonitoraggio stato dell'arte
PFAS 200416 – Scheda tecnica monitoraggio
PFAS 200416 – studio biomonitoraggio
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