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Zanoni (PD): “Dalla Corte dei Conti doccia fredda sulla Superstrada Pedemontana, sono cavoli amari per Zaia e la sua tassa perché si parla di violazioni di norme e danno erariale”

Venezia 11 maggio 2017

“Per Zaia, la sua giunta e la maggioranza sono cavoli amari, perché la Zaiatax ed il terzo atto aggiuntivo vengono giudicate dalla Corte dei Conti addirittura passibili di violazione del diritto comunitario” – è il commento a caldo del consigliere regionale del PD Andrea Zanoni sulla circolare di ieri della Corte dei Conti che aggiunge “Altre omissioni vengono rilevate sulle procedure ambientali relative alle leggi sulle valutazioni degli impatti con il rischio concreto di vedere arrivare addirittura delle procedure di infrazioni comunitarie. Ma ancor più grave è l’accusa del potenziale danno erariale tirato in ballo nella premessa che dovrebbe far tremare più di qualche poltrona. Queste sono tutte questioni che avevamo sollevato in Commissione Ambiente ed in Consiglio ma evidentemente sottovalutate dalla giunta Zaia e dalla sua maggioranza, dovrebbero mettere subito in discussione tutta la manovra e i relativi atti della Zaiatax evitando oneri e rischi per il pubblico.”

La Corte dei Conti con una Circolare datata 10 maggio 2017, firmata dal magistrato delegato della Sezione di Controllo, Dott. Antonio Mezzera, trasmessa a 83 destinatari, tra i quali i vari ministeri, la Regione Veneto, Veneto Strade, le province di Vicenza e Treviso, la CDP, la BEI, la Sis e i 38 comuni interessati ha evidenziato, in maniera ferma ed impietosa, ben 13 punti sulla Superstrada Pedemontana Veneta riguardanti omissioni, mancanza di informazione, violazioni di leggi statali e comunitarie.

Nella lettera viene evidenziato che molte delle amministrazioni destinatarie della circolare, Regione Veneto in testa, hanno violato la legge 20/1994 non avendo risposto alle richieste della Corte dei Conti sulla Superstrada Pedemontana illustrate nell’adunanza del 6 ottobre 2016. Viene altresì fatto un elenco delle amministrazioni pubbliche, tutti ministeri, che invece hanno ottemperato alla richiesta di informazioni.

In particolare la Corte dei Conti sottolinea che sulla superstrada pedemontana veneta non sono ancora chiarite e risolte queste criticità: carenze progettuali, computo espropri, clausole favorevoli al privato limitative del rischio d’impresa, problematiche ambientali, incremento costi, direzione lavori, oneri e penali rilevanti per i bilanci pubblici, ecc., chiarimenti che dovranno pervenire alla stessa Corte dei Conti entro il 30 giugno 2017, data di una nuova convocazione della Sezione Centrale di Controllo sulla Gestione delle Amministrazioni dello Stato.

Questi in sintesi i 13 punti toccati nel documento che inizia con un cappello dove, per la prima volta, si fa esplicito riferimento al “potenziale danno erariale” addebitabile alle amministrazioni coinvolte.

Al punto 1 si evidenzia come la difficoltà del closing finanziario venga affrontata col finanziamento del pubblico in contrasto con i principi del project financing.

Al punto 2 si affronta la spinosa questione delle previsioni dei flussi di traffico.

Al punto 3 si ricorda che il rapporto col privato può arrivare a risoluzione del contratto in mancanza di closing finanziario come previsto dal codice dei contratti non oltre i 24 mesi (art.144 comma 3-quater). Inoltre si sottolinea che l’opera è stata avviata solo con l’utilizzo di risorse pubbliche.

Al punto 4, uno dei più delicati,  viene messo in discussione l’atto aggiuntivo, oggetto di variazione di bilancio a fine marzo 2017 con l’introduzione della Zaia Tax. La Corte dei Conti fa riferimento ad un comunicato della Regione Veneto segno che non ha mai ricevuto i documenti ufficiali dalla Regione Veneto. Viene ricordato che i contributi pubblici in conto capitale arrivano a 915 milioni di euro mentre quelli in conto esercizio arrivano a ben oltre 7 miliardi di euro. Qui si parla esplicitamente del rischio di “violare consolidati principi comunitari” snaturando l’originario rapporto con eliminazione dei pedaggi, un canone per il privato, pedaggi alla regione con trasferimento del rischio al pubblico.

Al punto 5 vengono ricordati gli ulteriori fondi pubblici necessari per “alcuni tratti di viabilità” e l’impossibilità della quantificazione degli stessi.

Al punto 6 e 7 vengono ricordate le problematiche della viabilità complementare nel comune di Breganze (VI) e le opere di viabilità connesse alla superstrada nel comune di Povegliano (TV).

Al punto 8 si chiedono lumi sulle problematiche della “contabilità speciale”.

Al punto 9 si ricordano le tempistiche e i mancati pagamenti di parte degli espropriati ricordando che su 174 milioni di indennità concordate sono stati pagati solo 43 milioni di euro.

Al punto 10 viene ricordato che non è stata ancora effettuata la “verifica di ottemperanza” alle prescrizioni in attesa del “progetto definitivo”.

Al punto 11 si evidenzia che il Ministero dell’Ambiente ha lamentato l’impossibilità di procedere all’attività del monitoraggio ambientale. Il ministero tra l’altro in data 3 aprile 2017 ha scritto alla regione per ottenere la documentazione chiesta a suo tempo al Commissario relativa alle attività svolte a livello ambientale, un report trimestrale di monitoraggio ambientale, una relazione organica, un cronoprogramma, in modo da applicare le norme statali di derivazione comunitaria sulla verifica della corretta esecuzione dell’opera e sull’osservanza delle prescrizioni ambientali.

Al punto 12 si evidenzia che il Ministero dei Beni Culturali e Turismo ha sottolineato che non sono state recepite sufficientemente ed adeguatamente le valutazioni effettuate dalle soprintendenze competenti.

Al punto 13 infine si chiedono informazioni sulla chiusura della “contabilità speciale”

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