ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Pedemontana Veneta – Zanoni: “Dalla Corte dei Conti un giudizio impietoso, regione e commissario messi a nudo su incapacità ed inefficienza gestionale”.

Pedemontana Veneta – Zanoni: “Dalla Corte dei Conti un giudizio impietoso, regione e commissario messi a nudo su incapacità ed inefficienza gestionale”.

 

La Corte dei Conti con la relazione del 9 novembre 2016, n. 13/2016/G (ALLEGATO FILE PDF, CLOCCARE PRIMA SUL TITOLO DEL POST) sulla Pedemontana Veneta ha espresso un giudizio impietoso sottolineando le gravi mancanze di Commissario e  Regione.

Nella relazione della Corte viene rilevato: 1) che lo stato di avanzamento dell’opera è poco piu’ del 19 % smentendo le dichiarazioni del commissario; 2) che il proseguimento del commissariamento non è più utile e va messo in discussione; 3) che l’insostenibilità finanziaria dell’opera è uno dei più punti dolenti; 4) che esiste la mancanza del rispetto del contratto su alcuni punti; 5) che esistono gravi incertezze e confusioni sulle opere sospese e sulla viabilità di raccordo; 6) le importanti carenze sul monitoraggio dell’opera con particolare riferimento a quelle ambientali; 7) il ritardo nei pagamenti degli indennizzi agli espropriati.

La Corte dei Conti boccia pertanto questo project financing su tutta la linea arrivando ad affermare testualmente che siamo in presenza addirittura di una “situazione di incertezza – sia sul piano organizzativo, sia su quello delle azioni necessarie alla compiuta realizzazione dell’intervento – che non risponde ai canoni di una efficiente programmazione e contrasta, pertanto, con il canone di buon andamento dell’agire amministrativo.”, ovvero viene sancita l’incapacità della Regione Veneto nel gestire questo imponente project financing dalla stessa voluto e sottoscritto con Galan prima e Zaia dopo.

Questa relazione è la prova del sistematico fallimento della politica veneta nei project financing, quella politica che ha secretato proprio i contratti di concessione e il piano economico e finanziario dell’opera del 2009 a firma Galan e del 2013 a firma Zaia, evitando addirittura di pubblicarli nel BUR del Veneto, negandoli poi a chi li richiedeva nonostante ne avessero diritto.  Contratti che solo il sottoscritto è riuscito a portare alla luce dovendoli addirittura “acquistare” nel 2014 dal notaio dove erano depositati e che non li ha potuti negare.

Fortunatamente la Corte dei Conti è riuscita a fare luce bloccando i tentativi della Regione Veneto di fare da scarica barile con lo Stato, mettendola a nudo sull’incapacità politico-amministrativa di gestire project financing  e le relative grandi opere come questa.

Andrea Zanoni

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