ANDREA

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Consigliere Regionale

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Il destino della sanità non può rimanere nelle sole mani di Zaia e Mantoan. Costruire percorso di riforma partendo dal nuovo Piano Socio Sanitario

(Arv) Venezia 1 feb. 2016 –   “Siamo l’unica forza politica che ha obbligato il presidente Zaia a presentarsi in Consiglio per spiegare le linee di una riforma che mette le mani su un settore cruciale come la sanità. Lo ritenevamo un passaggio doveroso perché, anche in questo ambito, si deve cambiare per migliorare i servizi ai cittadini. Ma lo si deve fare con il massimo della trasparenza e del coinvolgimento istituzionale, senza escludere dal confronto chi stato eletto dai cittadini. Rimaniamo tuttavia perplessi e preoccupati, dopo la seduta straordinaria di oggi, per l’atteggiamento di passività e silenzio che è venuto da larga parte del Consiglio”.La presa di posizione è dei consiglieri regionali di PD, Lista Moretti e Veneto Civico, a commento della seduta straordinaria di Consiglio dedicata alla ‘Nomina dei nove direttori generali per le ULSS venete: decisione non conforme alla programmazione socio-sanitaria’.“Non solo non abbiamo sentito una parola da parte dell’assessore alla Sanità, ma neppure dal presidente leghista e dal vicepresidente 5 stelle della Commissione competente. Insomma, una sorta di generale appiattimento che non fa che consegnare nelle mani di due sole persone, Zaia e il Segretario generale Mantoan, tutto il destino della sanità veneta per i prossimi anni. Uno scenario che per noi è inaccettabile”.  “Il rischio, per la tenuta dei servizi, è che Zaia proceda con una riforma che riduce le Ulss senza tenere conto delle conseguenze reali per i territori. Noi sosteniamo – proseguono i consiglieri – la necessità di procedere con una riduzione, ma consideriamo un salto nel buio che ciò venga fatto senza una programmazione che assicuri omogeneità e pari condizioni di servizio tra i vari territori. L’unica programmazione in grado di proteggere i cittadini dal rischio di una riforma che invece disorganizza i servizi è quella del nuovo Piano Socio Sanitario 2017-2002, che dovrà contenere tutte una serie di indispensabili analisi approfondite: da quella sui flussi ospedalieri a quelle sul funzionamento delle strutture intermedie e delle medicine di gruppo, fino ai servizi fondamentali per le emergenze e urgenze. Oltre appunto alla previsione di obiettivi ormai improcrastinabili come la riduzione delle Ulss e l’attivazione dell’Agenzia veneta sociosanitaria, per i servizi di supporto alle Ulss”.“Ribadiamo dunque che il percorso da intraprendere per cambiare in meglio la nostra sanità sia quello del ritiro della proposta di legge n. 23 presentata da Zaia della quale ci sembra ormai evidente il fallimento. Al tempo stesso – concludono gli esponenti Pd-LM e Veneto Civico – – vanno accelerati i tempi di presentazione del nuovo Piano Socio Sanitario che dovrà rappresentare un base solida, tale da garantire la piena efficacia della riforma. Se nel confronto, che auspichiamo possa intensificarsi ed estendersi davvero a tutte le forze, riusciremo a costruire questa strada, allora non c’è dubbio che la sanità veneta, e dunque i cittadini, potranno ottenere un importante beneficio in termini di miglioramento nell’organizzazione e nell’erogazione dei servizi. In alternativa il salto nel buio sarà inevitabile”.

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