ANDREA

ZANONI

Europee 2024

Cerca

Zanoni interviene sul decreto Clini: «Bruciare i rifiuti nei cementifici é uno spreco di risorse e un attacco alla salute »

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto sull’uso dei Combustibili Solidi Secondari (CSS) nei cementifici. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «È inaccettabile che sia stato tradotto in legge bruciare rifiuti urbani nei cementifici. In tal modo si condannano a morte il riciclo e la raccolta differenziata e si espongono a rischi altissimi la salute pubblica e l’ambiente»

 

Il decreto numero 22 del 14 febbraio 2013 “Utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS) in cementifici soggetti al regime dell’autorizzazione integrata ambientale” è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 62 del 14 marzo 2013 ed entrerà in vigore venerdì 29 marzo 2013.

 

Il provvedimento approvato si traduce nella possibilità di bruciare nei cementifici anche i rifiuti speciali, con la conseguenza che le pericolose scorie derivanti dal processo di combustione verranno mischiate al cemento in quanto tutti i residui sono inglobati nella matrice cementizia. Nella relazione del Governo Monti è specificato, inoltre, cosa sono i CSS: i combustibili solidi secondari possono essere prodotti a partire dai rifiuti urbani e dai rifiuti speciali.

 

Il decreto stabilisce le condizioni alle quali alcune tipologie di CSS cessano di essere rifiuti speciali e sono da considerare un prodotto, attuando l’articolo 184-ter, del Decreto legislativo152/2006 “Cessazione dalla qualifica di rifiuto”. Il testo aveva ricevuto il parere negativo, della Commissione Ambiente della Camera.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e sicurezza Alimentare al Parlamento europeo aveva fatto strenua opposizione fin dall’inizio dell’iter di approvazione della proposta di legge, appellandosi anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiedendogli di non firmare il provvedimento: «È inaccettabile che l’Italia abbia approvato una legge del genere: i cementifici hanno dei limiti di legge da rispettare molto superiori rispetto a quelli stabiliti per gli inceneritori, perciò possono inquinare molto di più. Consentire di bruciare i rifiuti urbani in questi impianti significa condannare al fallimento il riciclo dei rifiuti e la raccolta differenziata. Con il decreto si consente di bruciare e sprecare risorse importantissime in contrasto con le indicazioni europee».

 

La relazione Gerbrandy approvata il 24 maggio 2012, dal Parlamento europeo ha dato chiare indicazioni alla Commissione europea per arrivare ad “un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse”, razionalizzando “la normativa in materia di rifiuti, tenendo conto della gerarchia dei rifiuti e della necessità di ridurre quelli residui fino a raggiungere l’obiettivo Rifiuti Zero”.

 

Zanoni da anni si batte contro il proliferare di cementifici e inceneritori in nome dell’ambiente e a tutela della salute dei cittadini: «La parola combustione dovrebbe scomparire in Paesi come il nostro, che fanno respirare agli abitanti da anni aria avvelenata. Il 19 dicembre scorso, la Corte di Giustizia Ue ha condannato l’Italia per aver violato la normativa sulle polveri sottili, la Direttiva sulla qualità dell’aria 96/62/CE. Con il decreto Clini, le ceneri dei rifiuti dei cementifici finiranno nell’impasto del cemento e alla fine le ritroveremo nei muri delle nostre camere da letto, ospedali, asili, scuole e luoghi di lavoro. Il provvedimento di legge approvato è anacronistico e mette in pericolo la nostra aria e la salute dei cittadini».

 

BACKGROUND

 

Il 26 ottobre 2012, il Consiglio dei Ministri aveva approvato in via preliminare su proposta del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, di concerto con quello dello Sviluppo economico Corrado Passera, un provvedimento per stabilire le condizioni di utilizzo dei CSS, in parziale sostituzione di quelli tradizionali.

 

novembre 2012, Zanoni aveva denunciato la pericolosità per la salute pubblica del decreto già approvato dal Consiglio dei Ministri. A dicembre 2011, l’eurodeputato aveva presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere all’UE di abbassare i limiti di emissione dei cementifici, che immettono nell’atmosfera enormi quantità di inquinanti. Il Commissario UE all’Ambiente, Janez Potočnik, a gennaio 2012, aveva risposto per conto dell’Europa che “gli Stati membri devono adottare le misure necessarie a garantire che tutti gli impianti siano gestiti in modo tale da applicare tutte misure preventive idonee contro l’inquinamento” e che “l’incenerimento e il co-incenerimento dei rifiuti sono disciplinati dalla Direttiva 2000/76/CE . Detta direttiva comprende disposizioni speciali relative ai valori limite di emissione dei forni per cemento che utilizzano i rifiuti come combustibile normale o addizionale” (TESTO RISPOSTA).

 

Ad agosto 2012, con un’ulteriore interrogazione, Zanoni aveva  chiesto di verificare la compatibilità dell’utilizzo di questi cementi come materiali di costruzione di case ed ambienti di lavoro. A novembre 2012, il Commissario UE Potočnik aveva sottolineato che “il regolamento CE n. 1272/2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscelesi applica al cemento e alle miscele che contengono cemento. L’articolo 11 del regolamento stabilisce che è necessario tenere conto di ogni impurità, additivo o singolo costituente identificato.

 

Qualora il cemento, a causa del suo processo di produzione, contenga sostanze pericolose in quantità tale da classificarlo come pericoloso, l’etichetta deve indicare i rischi identificati. Inoltre ai cementi nelle miscele di cemento si applicano elementi supplementari dell’etichetta per il tenore di cromo solubile. Entro aprile 2014 la Commissione dovrà valutare la necessità specifica di informazioni sulle sostanze pericolose contenute nei prodotti da costruzione, incluso il cemento, e vagliare l’opportunità di estendere ad altre sostanze l’obbligo di informazione di cui all’articolo 6, paragrafo 5, del regolamento sui prodotti da costruzione” (TESTO RISPOSTA).

 

Il 24 maggio 2012, il Parlamento europeo ha approvato la relazione Gerbrandy su “un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse” che invita la Commissione europea “a razionalizzare la normativa in materia di rifiuti, tenendo conto della gerarchia dei rifiuti e della necessità di ridurre quelli residui fino a raggiungere l’obiettivo Rifiuti Zero”. Per questo, il testo “chiede alla Commissione di presentare proposte entro il 2014 allo scopo di introdurre gradualmente un divieto generale dello smaltimento in discarica a livello europeo e di abolire progressivamente, entro la fine di questo decennio, l’incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili”.

 

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

Email info@andreazanoni.it  

Tel (Bruxelles) +32 (0)2 284 56 04

Tel (Italia) +39 0422 59 11 19

Sito www.andreazanoni.it

Twitter Andrea_Zanoni

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa