Martedì 20 agosto, alle 11.00, l’eurodeputato Andrea Zanoni incontrerà i rappresentanti del Comitato di vigilanza a Campo San Martino (PD): «Vedrò l’area di insediamento dell’opera per constatare di persona l’impatto che potrebbe avere sulla salute dei cittadini e sull’ambiente»
Martedì 20 agosto, alle 11.00, l’eurodeputato del Gruppo ALDE e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo effettuerà un sopralluogo nell’area interessata dalla nuova centrale idroelettrica di Campo San Martino (PD).
L’opera dovrebbe essere realizzata tra i comuni padovani di Campo San Martino e in piccola parte Curtarolo, in zona demaniale e a ridosso di un Sito di Interesse Comunitario e di una Zona di Protezione Speciale che rientra nella Rete Natura 2000, modificando sostanzialmente la morfologia dell’alveo del fiume Brenta e stravolgendo l’ambiente naturalistico e paesaggistico.
Dal 2011 è nato un Comitato di vigilanza che ha ricevuto l’adesione di oltre 700 cittadini, il quale ha presentato alla Commissione regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ben 23 osservazioni contro la realizzazione del progetto tramite addirittura 103 raccomandate.
«Ascolterò con la massima attenzione i rappresentanti dei cittadini, che ho già incontrato a Treviso il 22 luglio scorso, ed esaminerò approfonditamente con loro tutte le conseguenze che questa nuova centrale comporterebbe sia per la salute dei residenti che per l’ambiente – ha spiegato l’europarlamentare Zanoni – Sono al fianco dei cittadini, giustamente preoccupati per il loro futuro. A meno di 50 metri dal luogo dove dovrebbe essere realizzata la nuova centrale, infatti, sono presenti abitazioni e l’opera inevitabilmente comporterà inquinamento acustico ed elettromagnetico».
Zanoni, da sempre impegnato sul fronte della tutela ambientale, ha sottolineato anche che la nuova centrale idroelettrica sorgerà a ridosso di un’area classificata ZPS e SIC, dunque tutelata dall’Europa ai sensi delle Direttive Uccelli 2009/147/CE e Habitat 92/43/CEE: «Le modifiche all’alveo del Brenta potrebbero comportare un innalzamento del livello del fiume e, di conseguenza, un aumento del rischio di esondazioni. Inoltre, potrebbe interferire gravemente con un’area protetta dall’Unione europea, facente parte della Rete Natura 2000. Dopo l’incontro valuterò gli elementi emersi dal sopralluogo e se vi saranno gli estremi porterò il caso in Europa».
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