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ZANONI

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TAR di Parma, legittima la revoca del porto d’armi uso caccia per chi spara a un animale domestico

 La Prima Sezione del Tar dell’Emilia Romagna, con sentenza 352 del 2 dicembre 2013, ha respinto il ricorso di un cacciatore contro il mancato rinnovo del porto d’armi uso caccia negato dal Questore, dopo aver sparato ad un gatto nei pressi dell’abitazione della proprietaria dell’animale. L’eurodeputato PD Andrea Zanoni ha affermato: «Una sentenza importantissima che mi auguro sia il primo passo per un orientamento giurisprudenziale che si consolidi sempre di più. Chi fa il furbo in campagna sparando agli animali domestici e comunque non cacciabili d’ora in poi rischia la licenza»

 

 Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) dell’Emilia Romagna, Sezione staccata di Parma (Sezione Prima), con sentenza 352 del 2 dicembre 2013, da poco resa pubblica (vedi allegato nel sito www.andreazanoni.it), ha respinto il ricorso di un cacciatore contro il mancato rinnovo del porto d’armi uso caccia negato dal Questore. Il pronunciamento del TAR è stato motivato dal fatto che il cacciatore, con abilitazione per la caccia di selezione, aveva sparato ad un gatto  nei pressi dell’abitazione della proprietaria del povero animale.

 

Il Decreto Penale di Condanna era stato emesso dopo la denuncia della proprietaria del gatto ed era stato impugnato dal cacciatore. Per il TAR, anche in assenza di una condanna, il porto d’armi può non essere rinnovato se viene meno l’affidabilità della persona. Con riferimento al Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), secondo il TAR di Parma “l’esplosione di colpi di fucile all’indirizzo di un animale domestico, avvenuta nella vicinanza di edifici adibiti a civile abitazione, a tacere del fatto che indica di per sé un abuso nell’utilizzo dell’arma, è fatto di gravità tale da rendere il provvedimento adottato immune da vizi sotto il profilo della congruità, proporzionalità e ragionevolezza”.

 

 L’europarlamentare PD Andrea Zanoni membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare e vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «Ritengo che sentenze come questa siano un ottimo deterrente per persone che credono ancora di rimanere impunite dopo essersi macchiate di reati come l’uccisione di animali che, in un Paese civile, non devono essere tollerati non solo dai proprietari ma da tutti i cittadini. Chi si aggira nelle nostre campagne armato di fucile, sparando agli animali domestici e comunque non cacciabili per mero divertimento o per procurarsi un pranzo extra uccidendo qualche gallina, sappia che da ora in poi rischia la licenza».

 

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