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ZANONI

Consigliere Regionale

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Stop alla deroga che permette di uccidere gli animali senza stordimento preventivo

Martedì 15 ottobre, si è celebrata la “Festa del Sacrificio” islamico e migliaia di ovini sono stati sgozzati secondo la macellazione rituale resa possibile per una deroga alla legge italiana. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha dichiarato: «È una pratica crudele e inaccettabile  che comporta una  sofferenza lunghissima a questi animali che vengono lasciati morire dissanguati dopo il taglio della giugulare. Le cronache dimostrano, inoltre, che il rito viene troppo spesso compiuto nelle abitazioni private o in luoghi pubblici diversi dai macelli contravvenendo alle normative vigenti nel nostro Paese»

 

Martedì 15 ottobre 2013, è stata celebrata dai mussulmani la “Festa del Sacrificio”, in arabo “Eid Al-Adha” che prevede lo sgozzamento di un ovino ma anche un caprino o un bovino senza stordimento preventivo. La deroga della macellazione rituale è prevista dalla legge italiana.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «L’ attuale normativa vigente, il Decreto legislativo numero 333 del 1998, prevede per la macellazione degli animali lo stordimento preventivo. La macellazione rituale, ovvero quella degli islamici, rappresenta un’eccezione alla regola,  ammessa da una deroga legislativa. In realtà è una pratica crudele e inaccettabile e deve essere quanto prima abolita: il dolore è causato dal taglio della gola, i cui nervi continuano a inviare impulsi nervosi fino alla morte dell’animale, che avviene per dissanguamento dopo molto tempo e tra sofferenze atroci. Questo tipo di macellazione è comunque consentito esclusivamente nei macelli autorizzati e questo, come dimostrano i fatti di cronaca, troppo spesso non avviene».

 

Martedì 15 ottobre a Vicenza, un cinquantatreenne vicentino ha ucciso il genero yemenita che stava per sacrificare l’agnello nella cucina di un appartamento in pieno centro città davanti ai due figli, uno di due anni e uno di pochi mesi, perché non voleva che i due nipotini assistessero alla scena cruenta.

 

Sulle rive dell’Adige, ad Anguillara nella frazione di Borgoforte (PD), per tutto il giorno è stato un via vai di auto provenienti da tutto il Veneto che accorrevano per la vendita di agnelli nelle aziende degli allevatori del posto. Sono state decine le segnalazioni dei cittadini per le macellazioni abusive sugli argini: le forze dell’ordine intervenute hanno rinvenuto nello spiazzo a nord dell’azienda, la carcassa di un agnello appena sgozzato, avvolta in garze e lasciata a terra.

 

 «Non sono episodi accettabili. Servono maggiori controlli da parte delle Forze dell’ordine e delle Uls. Le sanzioni devono essere severe per chi trasgredisce. Il trasporto degli animali ai macelli deve rispettare le norme vigenti e devono essere anche gli allevatori a farle rispettare. In caso contrario vanno puniti. Fino a quando sarà in vigore questa inaccettabile deroga che comporta sofferenza e strazio per gli animali, il rito deve almeno avvenire esclusivamente nei macelli autorizzati e non deve trasformarsi in una mattanza a cielo aperto o nelle abitazioni».

 

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