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ZANONI

Consigliere Regionale

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Solidarietà a Gianfranco Bettin

L’eurodeputato Andrea Zanoni esprime solidarietà all’ex consigliere veneto Gianfranco Bettin in vista della sentenza su una querela ricevuta in merito a un’interrogazione presentata nel 2005 su un presunto traffico di rifiuti illeciti. Zanoni: “Mano sulla bocca di chi si mette contro i poteri forti. La Giunta Zaia difenda il diritto di denuncia dei consiglieri regionali

 

Esprimo la massima solidarietà a Gianfranco Bettin, ex consigliere regionale del Veneto dei Verdi, sotto processo per un’interrogazione presentata alla Giunta Regionale nel 2005 relativa alla vicenda del traffico di rifiuti nocivi trasportati dalla nave Jolly Rosso”. Lo dice Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, in vista della sentenza del processo che  vede imputato Bettin a Roma sul sospetto traffico di rifiuti pericolosi che denunciò in qualità di consigliere regionale.

 

Con il massimo rispetto e fiducia nell’esito della sentenza dei giudici, ritengo il precedente capitato a Bettin molto pericoloso in quanto un rappresentate eletto dai cittadini, nel pieno rispetto delle prerogative di natura ispettiva che la legge gli garantisce in qualità di consigliere regionale, si vede minacciato con l’arma della querela legale – attacca Zanoni – Presentare interrogazioni ufficiali è una delle attività principali di chi, nei consigli regionali come al Parlamento europeo, non accusa ma chiede chiarimenti o indagini su una determinata questione di rilevanza pubblica”.

 

Come eurodeputato presento moltissime interrogazione alla Commissione europea che riguardano possibili violazioni alla direttiva europea, nel mio caso soprattutto ambientali, salutiste e di protezione degli animali – continua l’eurodeputato – La minaccia di sanzioni milionarie, come nel caso di Bettin, equivale a mettere una mano sulla bocca di chi si mette contro i poteri forti”.

 

Invito la Giunta Zaia a mettere da parte le divisioni politiche e a difendere il diritto di un suo ex consigliere di fare il proprio lavoro”, conclude Zanoni.

 

 

 

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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