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Sede unica del Parlamento europeo, Zanoni: “Cambiare subito i trattati UE”

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che chiede il cambio dei trattati UE al fine di stabilire la sede unica del Parlamento a Bruxelles. Eurodeputato Andrea Zanoni: “Basta a questo avanti e indietro mensile tra Bruxelles e Strasburgo che costa dai 156 e 204 milioni di euro l’anno e causa l’emissione di 19mila tonnellate di CO al mese. Diamo un esempio di sobrietà politica ai cittadini europei”.

 

Il Parlamento europeo ha approvato oggi a Strasburgo una risoluzione che chiede una modifica dei trattati UE per permettere l’istituzione della sede unica del Parlamento europeo. L’eurodeputato ALDE Andrea Zanoni ha così commentato: “E’ evidente che la doppia sede del Parlamento europeo, forse concepibile sessant’anni fa, oggi non ha più senso di esistere. In un periodo in cui sempre più cittadini soffrono le ristrettezze della crisi, sempre più le aziende chiudono e i movimenti e partiti populisti e xenofobi anti europeisti stanno aumentando i loro consensi in tutta Europa, non possiamo più permetterci questa macchia assurda di spreco e inquinamento”.

 

La risoluzione, approvata a stragrande maggioranza (hanno votato contro quasi tutti i membri francesi) chiede che i deputati abbiano il diritto di decidere dove e quando incontrarsi e appoggia la proposta della commissione parlamentare per gli affari costituzionali che suggerisce di avviare una procedura di revisione dei trattati per apportare le modifiche necessarie per consentire al Parlamento di decidere l’ubicazione delle sue sedi e la sua organizzazione interna.

 

“I costi annuali aggiuntivi derivanti dall’andare avanti e indietro tra Bruxelles e Strasburgo una volta al mese, senza contare la presenza di alcuni uffici amministrativi del Parlamento a Lussemburgo, oscillano tra 156 e 204 milioni di euro, ovvero il 10% del suo bilancio annuale – attacca Zanoni – Senza contare il costo ambientale di centinaia di camion che trasportano documenti e cancelleria e delle migliaia di persone che si spostano in auto, treno o aereo, pari a 19mila tonnellate di Co2 emesse ogni mese”.

 

Si tratta di buon senso, punto e basta. Al di là delle ragioni storiche, la sede del Parlamento a Strasburgo non ha più ragione di essere. Invito i colleghi francesi e tutti coloro che si oppongono alla sede unica del Parlamento europeo per i più disparati motivi a non nascondersi dietro il dito dei trattati. E’ vero, il diritto comunitario prevede che Strasburgo sia la sede ufficiale del Parlamento europeo, per questo i trattati vanno cambiati, in modo democratico ma vanno cambiati al più presto possibile”, conclude Zanoni.

 

NOTE

 

Secondo stime conservative, i costi aggiuntivi derivanti dalla dispersione geografica del PE sarebbero compresi tra 156 milioni e 204 milioni di EUR, corrispondenti al 10% circa del bilancio annuale del Parlamento europeo. Se il PE riducesse la propria dispersione geografica, si potrebbero risparmiare i costi di quasi 3 300 missioni al mese, pari a una diminuzione del 78% di tutte le missioni del personale statutario del PE.

 

Poiché per ciascuna tornata si rende necessario lo spostamento di 5 000 persone tra deputati, personale e funzionari, cui si aggiungono 8 camion di grandi dimensioni per il trasporto della documentazione, l’assetto attuale comporta anche inutili costi a livello ambientale, organizzativo e logistico (si stima che le emissioni supplementari di CO2 si collochino tra 11 000 e 19 000 tonnellate). La maggior parte di quanti si spostano da Bruxelles a Strasburgo perde in viaggi un intero giorno lavorativo, pari al 5% delle ore di lavoro totali.

 

Per i deputati che si recano a Strasburgo partendo dai rispettivi collegi, il ridotto numero di collegamenti ferroviari o aerei rispetto a Bruxelles provoca un maggiore stress e dispendio di denaro e di tempo di viaggio. La scarsità di alberghi a Strasburgo fa sì che durante le settimane di tornata i prezzi delle camere si moltiplichino per 2,3 in media.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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