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Salute pubblica – Zanoni (PD): “Nuovi limiti per i Pfas, Zaia interviene quando i buoi sono già scappati, poteva e doveva fissarli quattro anni fa”

“Zaia sui Pfas si sveglia solo adesso, decidendo di abbassare i limiti dopo ben quattro anni. Meglio tardi che mai, però in questo caso si interviene a buoi già scappati”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, che commenta così “le dichiarazioni odierne del Governatore, con cui ha annunciato una prossima riduzione dei limiti della concentrazione di Pfas nelle acque potabili”.

“Sono affermazioni sorprendenti- esordisce l’esponente dei Democratici – e viene da chiedergli dov’è stato finora, chi era il Presidente del Veneto. È infatti dal 4 giugno 2013 che la Regione, grazie al Ministero dell’Ambiente, conosce la disastrosa contaminazione da Pfas, mentre dal 30 settembre dello stesso anno, grazie ad Arpav, sono note dimensione, proporzione e diffusione dell’inquinante. Quindi la ‘latitanza’ non è dovuta né a ignoranza né a mancanza di tempo. Più probabilmente alla volontà”.

“È da una vita che chiedo alla Regione di abbassare i limiti – sottolinea il consigliere Dem – è lo stesso Governo che ricorda questa competenza regionale proprio in relazione al problema del Veneto. Nel frattempo, sono passati quattro anni, Zaia ha istituito prima la Commissione tecnica Pfas, poi, e non si sa il perché, è stata sostituita con la Commissione Ambiente e Salute, ma di limiti stringenti manco l’ombra”.

“Nel frattempo però – continua il Vicepresidente della Commissione Ambiente – per colpa di questa inerzia, centinaia di migliaia di cittadini, ragazzi e bambini compresi, hanno continuato a bere acqua con conseguenze per la salute ad oggi ancora poco chiare”. “È inutile che Zaia attacchi il Governo – conclude Andrea Zanoni – facendo il solito giochino dello scaricabarile, la dichiarazione di oggi suona come un’ammissione, seppur implicita, di responsabilità. Mi chiedo come i cittadini reagiranno a una notizia arrivata con oltre quattro anni di ritardo, alla faccia dell’efficienza della Regione Veneto”.

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