ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Referendum Autonomia – Zanoni (PD): “Più autonomia per tutelare al meglio i beni comuni, ma la gestione regionale presente e passata non conforta per nulla”

“È sacrosanto dare autonomia alle Regioni virtuose, ma il Veneto in merito alla gestione dei beni comuni come l’acqua, l’aria, il suolo, la natura si merita un voto decisamente basso per come ha operato in questi anni con le competenze che già la legge gli riconosceva”. Ad affermarlo è il Consigliere regionale Andrea Zanoni (Partito Democratico), vicepresidente della commissione Ambiente.

“Abbiamo l’acqua di falda più inquinata d’Italia, si pensi al caso Pfas con migliaia di cittadini contaminati; respiriamo l’aria peggiore d’Europa eppure è stato approvato un Piano regionale inservibile che demanda la lotta anti-smog ai singoli Comuni; il nostro è uno dei territori tra i più cementificati d’Europa con un’urbanizzazione diffusa e disordinata, ma la legge sul consumo del suolo è piena di deroghe. Abbiamo rifiuti tossici e pericolosi nascosti sotto le strade in diverse province, leggi che consentivano la caccia addirittura a specie di animali protetti che sono costate pesanti condanne dalla Corte europea, abbiamo un’agricoltura poco attenta al biologico e fortemente sovvenzionata e indirizzata a coltivazioni come il Prosecco ad alto tasso di uso di pesticidi che inquinano sempre più le falde acquifere e i corsi d’acqua, per non parlare del terremoto ambientale ed economico della Superstrada Pedemontana veneta. E purtroppo l’elenco potrebbe continuare”.

“Tutto questo è avvenuto con Lega e Forza Italia sempre al governo della Regione. Perciò – continua l’esponente democratico – è lecito chiedersi come utilizzeranno eventuali nuove competenze le maggioranze di centrodestra che si sono susseguite nell’ultimo quarto di secolo che adesso chiedono l’autonomia e addirittura uno Statuto speciale. Per proteggere i beni comuni seriamente o per liberarsi dei vincoli statali che spesso hanno impedito ulteriori scempi ambientali? La vera sfida sarà quella di usare le nuove forme di autonomia che verranno per tutelare maggiormente i beni comuni e non per saccheggiarli ulteriormente”.

“Trovo squallide e volgari – aggiunge Zanoni – le critiche rivolte ai cittadini che legittimamente si sono recati al voto referendario apostrofati come dei ‘mona’ da Oliviero Toscani, uno che evidentemente non conosce i veneti. E sono certo che in tema di beni comuni, proprio perché a lungo provati da questa grave situazione, che abbiano o non abbiano partecipato al voto referendario, desidererebbero un Veneto più salubre e rispettoso dell’ambiente e della natura”.

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