ANDREA

ZANONI

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Politica – Zanoni (PD): “Variazione di bilancio: con la Pedemontana 39 anni di sacrifici dei contribuenti. Pericoloso andare avanti senza il parere della Corte dei Conti”

“Credo che si parlerà molto di Pedemontana, anche in futuro. E con ogni probabilità in termini burrascosi”. È quanto sostiene Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico, intervenendo durante i lavori odierni in aula sulla variazione di bilancio per finanziare la Superstrada.

“Quest’opera per il Veneto si è trasformata in uno sfregio di 94 km con un progetto molto invasivo, realizzato per buona parte in trincea con milioni di metri cubi di ghiaia estratti, creando problemi all’assetto idrogeologico e alle falde acquifere. Un’opera che poi avrà bisogno di costi manutenzione assai superiori a una strada normale. E adesso andiamo a discutere di una variazione che andrà a impegnarci in maniera molto importante per un’infrastruttura che ha già causato danni all’ambiente e che andrà a gravare ogni anno sulle tasche dei cittadini. Perché alla fine sono sempre soldi pubblici. Sembra vederlo Zaia sfogliare la margherita: Irpef sì, Irpef no”.

“Si tratta di un’operazione che serve a salvare il privato inadempiente, che deve ancora mettere le risorse e alla fine incasserà miliardi di euro – insiste il vicepresidente della commissione Ambiente – Non è più un project, siamo al di fuori del Codice dei contratti, visto che il concessionario vede azzerato il rischio di impresa e perciò si rischiano contenziosi legali e ipoteticamente anche una procedura di infrazione dell’Ue. Oltre ad avere praticamente azzerato la voce delle manutenzioni agli edifici della Regione per trovare i fondi utili alla manovra finanziaria. Questa maggioranza ha sempre gestito la partita-Pedemontana sia a livello di nomina del commissario di Governo che di approvazione dei tre atti di concessione del 2009, 2013 e del 2017, ma non ha mai voluto fare trasparenza. Non la fa nel momento in cui decide di andare avanti senza ascoltare le massime autorità preposte, come l’Autorità nazionale anti corruzione e soprattutto la Corte dei Conti. Non so come faccia la Giunta ad andare avanti su questa strada con tranquillità: andiamo a votare – ha concluso Zanoni – un provvedimento che andrà a gravare su chi verrà dopo di noi, per ben 39 anni, senza renderci conto delle possibili conseguenze”.

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