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Pedemontana – Zanoni (PD): “Incidente nel cantiere di Castelgomberto; pronta una seconda Interrogazione: i nodi vengono al pettine, la Regione faccia chiarezza su ogni aspetto con la massima trasparenza”

“L’incidente sopra il cantiere della Pedemontana Veneta a Castelgomberto non può e non deve essere minimizzato. Visto che Zaia ama ripetere che la Regione è una casa con le pareti di vetro, colga l’occasione e faccia chiarezza con la massima trasparenza”. Un’occasione rappresentata dall’Interrogazione, la seconda sul caso, presentata dal Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni “a proposito dell’enorme voragine, un vero e proprio sinkhole, dovuta al cedimento sopra il cantiere della galleria all’imbocco in Valle dell’Agno. Sono ben 13, infatti, i quesiti sui quali chiedo risposta. I nodi stanno arrivando al pettine, non è il primo incidente in quel tratto, ricordiamo che nel 2016 purtroppo è morto un operaio: ci vengano mostrati i risultati della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per questo lotto della Superstrada Pedemontana. Inoltre voglio sapere i provvedimenti adottati per la prevenzione e sicurezza sia dopo il sinistro mortale avvenuto in località San Tomio sia dopo il cedimento di lunedì scorso”.

 

“Ancora – prosegue Zanoni – le cause del crollo non sono chiare: c’è stato effettivamente un cedimento o è successo dell’altro? E nel caso, quali, eventuali, danni alle opere della galleria fin qui realizzate, penso soprattutto ai dispositivi di sostegno come le centine metalliche? Nell’interrogazione, inoltre, ricordo come l’area interessata dall’incidente sia tutelata dall’Unione Europea come Sito di importanza comunitaria-Sic all’interno della Rete Natura 2000: la Giunta dovrebbe saperlo, visto che anche un gruppo locale di Montecchio Maggiore aveva inviato una lettera, protocollata il 21 luglio, in cui ribadiva le proprie preoccupazioni sul cantiere della galleria. Alla luce di quanto accaduto è bene fare un passo indietro e rendere noti i contenuti delle relazioni tecniche idrologiche sul torrente Poscola e di quelle idrogeologiche relative al suolo e al sottosuolo prodotte a sostegno della progettazione tecnica della galleria. Per il futuro, invece, come intende agire la Regione per proteggere questo sito, considerato che ulteriori cedimenti non sono da escludere?”.

 

“In un comunicato stampa – aggiunge il consigliere del Pd – la Regione ha dichiarato che la voragine è stata completamente riempita e l’assetto del terreno ripristinato, grazie al lavoro della maestranze impegnate tutta la notte nei lavori, parlando di inconveniente inaspettato ma del tutto compatibile con la morfologia del territorio e le particolari situazioni meteo che si sono avute in quei giorni. Mi congratulo per il tempismo, mi chiedo tuttavia quali controlli sono stati eseguiti, prima di procedere al riempimento per escludere il coinvolgimento di persone o cose e che tipo materiale è stato utilizzato. Chiedo inoltre: quali sono le ditte, sia in appalto che in subappalto, coinvolte nei lavori al cantiere? E per quanto riguarda l’incidente, sono stati individuati eventuali profili di colpa o dolo e comunicati all’autorità giudiziaria?”.

 

L’ultimo aspetto messo in evidenza dal Consigliere democratico riguarda il futuro dell’opera e in particolare del lotto: “La Giunta ribadisce che ‘nulla è stato sottovalutato e, una volta messe in atto tutte le contromisure necessarie, il lavoro riprenderà regolarmente a pieno regime’. Ammette quindi, implicitamente, che ci saranno delle ripercussioni sul cronoprogramma. Mi chiedo a questo punto se, dopo l’ennesimo incidente c’è anche il rischio che venga modificato il progetto, aggiungendo problema a problema per un’opera che i veneti pagheranno salatissima sia in termini economici che paesaggistici e ambientali”.

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