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Limiti Pfas – Zanoni (PD): “I numeri di Zaia smentiti da Greenpeace. La salute dei cittadini non si tutela con la propaganda”

“Zaia perde il pelo, ma non il vizio. Anche sui limiti Pfas continua a non dire la verità, sostenendo che siano i più drastici di tutto il mondo. Greenpeace, però, lo smentisce numeri alla mano. In Veneto, infatti, ‘sono determinati in pari o inferiori a 90 nanogrammi per litro per Pfoa + Pfos, di cui il Pfos non deve essere superiore a 30 nanogrammi per litro ed i valori della somma degli altri Pfas deve essere uguale o inferiore a 300 nanogrammi per litro’, come si legge nel comunicato della Giunta. In Vermont, teatro del caso Dupont, il tetto è di 20 e in New Jersey si scende a 14. Inoltre il limite di 300 nanogrammi per tutti gli altri Pfas è ben distante dai 90 della Svezia. Prima di utilizzare toni entusiastici avrebbe dovuto dare un occhio a queste cifre. Non è con la propaganda che si tutela la salute dei cittadini”.

Ad affermarlo è Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico, in una nota con la quale ricorda di aver partecipato domenica sera, presso il Teatro Comunale di Lonigo, alla conferenza tenuta dall’avvocato Robert Bilott, legale dei cittadini dell’Ohio contaminati dai Pfas della Dupont, organizzata da Gruppo Genitori e Cittadini Attivi Stop Pfas di Montecchio Maggiore, Greenpeace, Medicina Democratica, Rete Gas Vicentina, Mamme No Pfas e Genitori Attivi Zona Rossa.

“Un incontro da tutto esaurito – rammenta Zanoni – con 600 persone all’interno e circa duecento fuori con uno dei massimi esperti del settore, il legale di Cincinnati che ha denunciato all’Epa (United States Environmental Protection Agency) il caso di contaminazione delle falde acquifere da Pfas del fiume Ohio provocato dalla società Dupont e patrocinatore della relativa Class action dei cittadini. Nel corso della conferenza, l’avvocato Bilott ha ricordato come i Pfas in Ohio, secondo uno studio di esperti, avrebbero contribuito a causare ben sei malattie perciò non si può scherzare o prendere sottogamba la questione. Inoltre è emerso che non c’è una vera e propria soglia di sicurezza per quanto riguarda le concentrazioni; l’ideale sarebbe quindi far bere acqua priva di Pfas, punto e basta. Questa è anche la richiesta dei cittadini, un diritto sacrosanto soprattutto per quelli, e sono troppi, che hanno i Pfas nel sangue. È un paradosso pensare di depurare il sangue dai Pfas con la plasmaferesi se poi si continua ad accumularli attraverso piccole dosi contenute nell’acqua”.

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