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Gattina uccisa durante una battuta di caccia alla volpe. Zanoni: «Individuare i responsabili e ritirare le licenze di caccia»

Nelle campagne tra Onferno (RN) e Gemmano (RN), durante una battuta di caccia alla volpe eseguita da guardie venatorie, sarebbe stata uccisa la gattina Sandy. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Invito pubblicamente il Sindaco e la Provincia ad attivarsi affinché giustizia sia fatta. Il Questore deve ritirare la licenza di caccia ai responsabili non appena saranno individuati»

 

Nelle campagne tra Onferno (RN) e Gemmano (RN), la gattina Sandy di 2 anni è stata uccisa mentre era in corso una battuta di caccia alla volpe eseguita dalle guardie venatorie. La bestiolina è stata ritrovata senza vita dalla padrona che era preoccupata per non averla vista rientrare a casa.

 

La gattina era a terra, uccisa da un colpo d’arma da fuoco che l’aveva colpita sotto il collo sul lato sinistro. Il veterinario da cui è stata portata e che ha potuto solo costatarne la morte ha da subito avanzato l’ipotesi di un colpo di fucile. La padrona ha sporto denuncia contro ignoti ai Carabinieri di Gemmano.

 

Dal successivo esame autoptico, sono stati estratti i frammenti di proiettile rinvenuti e risulterebbe che Sandy (un Sacro di Birmania), sarebbe morta per un colpo di carabina automatica come quelle usate per la caccia al cinghiale o ad altri animali di grossa taglia.

 

La petizione online lanciata da Arcabaleno onlus di Gemmano e dal Comitato cittadino ha registrato 890 adesioni in soli tre giorni. Con la raccolta firme si chiede di fermare chi ha ucciso la gatta Sandy e, in particolare, si sollecita un intervento delle autorità provinciali per fare chiarezza sulla battuta che era in corso quando è stata uccisa.

 

Il sindaco di Gemmano Riziero Santi ha fatto sapere che le indagini sono ancora in corso e di aver chiesto alla Provincia maggiore informazione nel momento in cui si tengono battute da parte delle guardie venatorie.

 

L’europarlamentare Andrea Zanoni, vice Presidente dell’intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «I responsabili devono essere individuati quanto prima e il Questore deve ritirargli subito la licenza di caccia. Chi ha sparato alla gattina va punito. Chi non sa distinguere un gatto da una volpe non può essere lasciato vagare per le campagne con la licenza di uccidere: potrebbe scambiare il raro Ibis eremita per un fagiano, oppure il protetto tasso per una lepre. Invito pubblicamente il Sindaco, le Autorita locali e la Provincia a presentare notizia di reato alla Magistratura e a chiedere ufficialmente alla Questura il ritiro del porto di fucile per uso caccia. Vigilerò su questa vicenda e spero che nessuno commetta il reato di omessa comunicazione di notizia di reato alla Magistratura».

 

 

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