Il Parlamento europeo approva la proposta della Commissione europea che chiedeva il blocco di 900 milioni di quote CO2 per mantenere il costo di mercato. Zanoni: “Un passo in avanti per salvare l’intero sistema delle quote e contrastare le emissioni di CO2 ”
Il Parlamento europeo ha approvato oggi a Strasburgo la proposta della Commissione europea di congelare 900 milioni di quote di emissioni CO2 all’interno dello “Schema europeo per le emissioni” Emissions Trading System (ETS) per contenere la caduta del loro prezzo. “Sicuramente il voto di oggi è positivo, tuttavia il sistema delle quote ETS ha bisogno di ben altro per servire veramente alla cause di abbattere le emissioni di CO2”. E’ il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo.
La relazione “Disposizioni sulla tempistica delle aste di quote di gas a effetto serra” dell’eurodeputato Matthias Groote (tedesco, socialista) è stata approvata con 344 voti favorevoli e 311 contrari. La relazione chiede di congelare i crediti ETS per ripristinare l’effetto d’incentivazione a un minor inquinamento del sistema europeo di scambio delle quote di emissioni (ETS) e rendere l’industria più verde, quello che in inglese si chiama “backloading”.
“Questo blocco di 900 milioni di quote da solo un piccolo respiro a un sistema che, a causa a causa di un eccesso di offerta iniziale e del rallentamento economico, ha visto il crollo dei prezzi delle quote di CO2 ben al di sotto dei livelli stimati quando il sistema stesso è stato creato e che perciò rischia di risultare inefficace – attacca Zanoni – Adesso però bisogna avere i coraggio e la volontà politica di attuare quelle riforme strutturali che servono davvero a salvare il sistema e a contrastare le emissioni di CO2 in Europa”.
“Abbiamo bisogno di un sistema ETS che incentivi davvero le industrie europee e gli stessi stati a puntare sulle energie rinnovabili e i metodi di produzione sostenibili invece che continuare a produrre come nel secolo passato calpestando l’ambiente e la salute di tutti noi cittadini”, conclude l’eurodeputato.
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