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Bilancio: “Il nomadismo venatorio diventa questione di vita o di morte per la Giunta Zaia, ma la Consulta l’ha già dichiarato incostituzionale; pronto a presentare un nuovo ricorso”

“Quanto visto ieri in aula, con il salvataggio in extremis del nomadismo venatorio, uscito dalla porta e fatto rientrare dalla finestra è indecente, inclusi gli ‘avvertimenti’ ai Consiglieri che non avevano votato come dovuto, è vergognoso. La Giunta, dopo la bocciatura del proprio emendamento, scritto sotto dettatura di Berlato, l’ha riproposto con una modifica minima, lasciando sempre l’importo di 100mila euro, facendo capire come fosse una questione di vita o di morte. Del resto bastava vedere la faccia del presidente del Consiglio Ciambetti dopo il no dell’aula per capirlo. Ancora una volta Berlato ha deciso l’agenda dei lavori: ieri c’è stata un’interruzione di un’ora prima di trovare questa vergognosa via d’uscita, ma già a inizio settimana il Consiglio era andato avanti a rilento sempre per trovare un accordo in maggioranza sulla caccia”.

È duro il giudizio del Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni su quanto accaduto in sede di bilancio sulle risorse destinate alle attività venatorie. “Dobbiamo sempre ricordare che il nomadismo venatorio è stato dichiarato illegale dalla Corte Costituzionale con la sentenza numero 174 del 13 luglio scorso, che aveva cassato le disposizioni della legge regionale veneta 18/2016. Per questo sto valutando con i miei legali e le associazioni ambientaliste un ricorso al Governo affinché impugni presso la Corte il provvedimento. Si tratta di una norma che addirittura fa arrabbiare tanti cacciatori, perché consente ad estranei di entrare in ambiti di caccia altrui senza chiedere il permesso. È come se qualcuno non invitato arrivasse durante il pranzo di qualcun’altro al ristorante, bevesse e mangiasse senza chiedere il permesso e senza poi pagare il conto”.

“In un bilancio che prevede lacrime e sangue per tutti, con pochissimi investimenti in campo ambientale – afferma ancora Zanoni – si sono poi trovati altri 350mila euro per le feste e gli incontri dei cacciatori. Credo che anche questa norma meriti di essere vagliata a fondo: il titolo parla infatti, ipocritamente di ‘Azioni di contrasto al bracconaggio’. I bracconieri staranno ridendo grassamente perché, mentre nel chiuso dei palazzi, alberghi e ristoranti si faranno valanghe di chiacchiere, loro, sui monti e nelle campagne o in laguna, potranno continuare imperterriti e indisturbati nelle loro azioni illegali. Mi impegno comunque a visionare tutti i provvedimenti della Giunta che andranno a finanziare direttamente questa norma per evitare brutte sorprese o che qualcuno, più o meno involontariamente, possa commettere atti che si possano configurare come danno erariale. Uomo avvisato mezzo salvato”.

“Simili provvedimenti – aggiunge in chiusura Zanoni – allontanano sempre più il Palazzo dai cittadini. Alle ultime elezioni regionali ben due milioni di votanti, la metà degli aventi diritto, sono rimasti a casa. Se l’aula consiliare continua ad assecondare leggi indecenti come quella del bilancio approvato ieri, il numero è destinato a crescere. Troppi cittadini sono ormai schifati da questo modo osceno di procedere e prima o poi la politica dovrà farne i conti”.

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