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Aperti a Padova 5 roccoli per la cattura di piccoli uccelli migratori da usare come richiami vivi nella caccia da appostamento

Zanoni chiede a Barbara Degani l’immediata chiusura di questi impianti che violano la direttiva Ue Uccelli. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea sulle ripetute ed illegittime deroghe concesse in Veneto per la cattura con reti da uccellagione di uccelli da utilizzare come richiami vivi. Sotto accusa anche cinque impianti in Provincia di Padova.

 

“Bruxelles intervenga per fermare le deroghe illegittime ripetutamente concesse  per la cattura di uccelli con le reti da uccellagione da utilizzarsi come richiami vivi nella caccia da capanno”. Lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, con un’interrogazione alla Commissione europea. “Nonostante i moniti dell’Ue e i continui pareri contrari dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA, istituto tecnico scientifico dello Stato, la Provincia di Padova e la Regione Veneto continuano ad autorizzare impianti di cattura muniti delle reti da uccellagione, mezzo di cattura non selettivo, vietato dall’articolo 8 della Direttiva 2009/147/CE. Ho chiesto alla Commissione di aprire una procedura d’infrazione per questi amministratori che si credono al di sopra della legge nazionale ed europea”.

 

La Provincia di Padova ha attivato 5 impianti di cattura, i famigerati roccoli, che prevedono la cattura di un totale di 1533 uccelli delle seguenti specie: Allodola, Cesena, Merlo,  Tordo Bottaccio e Tordo sassello, rendendo operativa la delibera della Giunta Regionale n. 1099 del 28 giugno 2013, che consentiva l’uccellagione oltre alla Provincia di Padova, l’uccellagione anche a quelle di Vicenza, Verona, Belluno, Venezia e Treviso.

 

Zanoni si scaglia contro l’applicazione illegittima dell’ennesima deroga alla direttiva Uccelli, la 2009/147/CE (prevista per la cattura con reti da uccellagione di uccelli da utilizzarsi come richiami vivi nella caccia da appostamento delle specie Allodola, Cesena, Merlo, Tordo bottaccio e Tordo sassello) effettuata “in assenza di condizioni rigidamente controllate, senza selettività del prelievo e con parere negativo dell’ISPRA”.

 

L’ISPRA il 24 maggio 2013 ha dato parere sfavorevole alla riapertura dei roccoli per la stagione 2013/2014, sottolineando la necessità di attuare metodi alternativi quali l’allevamento degli uccelli in cattività e condannando la totale assenza di dati certi sul fabbisogno di richiami vivi per i cacciatori.

 

 “Se si continua a violare la direttiva Uccelli rischiamo un’apertura di procedura d’infrazione con le conseguenti pesanti sanzioni europee perciò chiedo alla Presidente Barbara Degani di chiudere immediatamente i roccoli nelle nostre colline. Con l’uso dei richiami vivi inoltre a mio avviso si legittima il reato di maltrattamento di animali perché li si costringe nella sporcizia e in uno spazio dove non riescono nemmeno ad aprire le ali, reato confermato il 17 gennaio 2013 anche dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 2341”, conclude l’eurodeputato.

 

NOTE

 

Zanoni parteciperà come relatore a due conferenze sugli impianti di cattura, i famigerati roccoli e sull’uso dei richiami vivi nella caccia da appostamento in programma mercoledì 6 novembre a Verona alle ore 21 all’Hotel Leopardi (con il Direttore Generale LIPU Italia e coordinatore LIPU della “Campagna Caccia” Danilo Selvaggi, il Presidente WWF Toscana Guido Scoccianti e Chiara Benciolini della LAV di Verona) e giovedì 7 novembre a Vicenza alle ore 21 presso l’Alfa Fiera Hotel (con Renzo Rizzi del CPV, l’avvocato Claudio Linzola legale delle associazioni e autore dei ricorsi contro l’uccellagione e Graziella Zavalloni, presidente nazionale della LAC).

 

Zanoni inoltre parteciperà alla manifestazione nazionale indetta dal CPV, LIPU, WWF, LAV, ENPA, NO alla CACCIA, UEPA e OIPA la mattina del 10 novembre prossimo davanti ad un roccolo nel vicentino.

 

Con l’uccellagione viene ancora consentita la cattura dell’Allodola (Alauda arvensis) classificata “vulnerabile” nella lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia e in declino da 30 anni in tutta Europa e perciò specie che non può essere sottoposta a deroghe a norma della “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici”.

 

Questo l’elenco delle località dove sono in funzione gli impianti di cattura della Provincia di Padova: un impianto denominato “Padova Zoli” in Comune di Camposampietro, un impianto denominato “Padova Alfonsi/Sperandio/Ponchia” in Comune di Maserà località Bertipaglia, un impianto denominato “Padova-Buffagnotti” in Comune di Cittadella, un impianto denominato “Padova-dario/Pesce” in Comune di S. Giustina in Colle, e un impianto denominato “Padova Vigolo/Rampado” in Comune di Albignasego.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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