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Ambiente – Zanoni (PD), Guarda (AMP) e Brusco (M5S): “Gestione consiglio da regime di America Latina. Il golpe-Berlato priva la commissione Ambiente di votare sulla demolizione del Parco dei Colli”

“La commissione Ambiente non può esprimersi sull’emendamento Berlato che demolisce il Parco dei Colli, una cosa assurda e gravissima. La nostra richiesta formale affinché il provvedimento passasse anche in Seconda commissione è stata respinta: la presidenza ci ha fatto sapere che non è possibile a causa delle tempistiche ristrette e dei cavilli procedurali, soprassedendo invece sulla scorrettezza della Terza commissione, presieduta dallo stesso Berlato che non doveva né dovrebbe, trattare di ambiente”. Duro il giudizio di Andrea Zanoni (Partito Democratico), Cristina Guarda (AMP) e Manuel Brusco (M5S) che avevano sottoscritto la richiesta insieme a Stefano Fracasso, Piero Ruzzante (PD).

 

“Berlato – denunciano i tre esponenti di opposizione – utilizza i propri poteri e prerogative di presidente per forzare il regolamento, facendo in modo che una importante modifica di una delle leggi ambientali del Veneto, la 38 del 1989 di istituzione del Parco Colli Euganei, passi per l’esame e il voto dalla commissione Caccia e Agricoltura e non dalla commissione Ambiente, presentando all’ultimo minuto un emendamento per approvarselo, bypassando la commissione competente. Si tratta di un evidente conflitto di interessi e un precedente molto pericoloso: se passa questa logica potrà accadere di tutto, norme ambientali approvate in commissione Sanità all’oscuro della commissione Ambiente e viceversa. È una grave scorrettezza da parte di Berlato e di tutti i consiglieri che hanno sottoscritto l’emendamento, mancando di rispetto ai commissari di opposizione e maggioranza, privati delle proprie prerogative”.

 

“Pensavamo di aver visto tutto il peggio in commissione Ambiente dove nel collegato alla Legge di stabilità invece di adottare gli aggiustamenti e i recepimenti a nuove norme nazionali e comunitarie sono passate norme utili a demolire i pochi vincoli di tutela ambientale della legge sulle cave, la 44 del 1982, a consentire in deroga case sugli alberi, lungo i fiumi, nelle aree naturali e a eliminare l’obbligo per i Comuni ritardatari di abbandonare i vecchi PRG per dotarsi dei PAT (Piani di assetto del Territorio). Invece con questo golpe del consigliere di Fratelli d’Italia si va oltre”, insistono Zanoni, Guarda e Brusco. “Naturalmente in Aula sarà battaglia perché non si può cancellare un Parco come quello dei Colli senza applicare le norme previste dallo Statuto della Regione Veneto che prevedono la partecipazione e il coinvolgimento delle categorie economiche interessate, delle associazioni, dei cittadini, dei residenti. Questa legge se passerà in consiglio creerà dei danni anche economici ai produttori di prodotti tipici locali, al turismo locale e a tutto quel tessuto economico che negli anni si era sviluppato grazie al Parco naturale. Condanniamo perciò questo modo di gestire i lavori delle commissione e del consiglio, anche per altri fatti accaduti recentemente, che è da regime dell'America Latina”.

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