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Ambiente – Zanoni (PD): “Centralina idroelettrica di Bassano, grave l’accelerazione della Regione senza aspettare il parere della Sovrintendenza”

“Sulla centralina idroelettrica di Bassano c’è stato un vero e proprio blitz della Regione che è incomprensibile, chiederò subito chiarimenti agli uffici competenti”. Duro il commento del consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni sull’accelerazione dell’iter per la realizzazione della centrale in prossimità del Ponte degli Alpini.

“Abbiamo saputo che ieri (mercoledì 26) è stata convocata in tutta fretta una doppia commissione tecnica. La prima, tra l’altro al suo esordio essendo stata istituita solo il 12 ottobre scorso, riguardava il Comitato per la Valutazione di Impatto Ambientale. La seconda era la Conferenza di servizi decisoria di approvazione dell’opera, poiché il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma aveva intimato alla Regione di esprimersi in pochissimo tempo. E da entrambi è arrivato il via libera con approvazione a maggioranza di Regione e Provincia con il solo voto contrario del Comune di Bassano del Grappa. Una tempistica, però, che non ha permesso alla Sovrintendenza di dare un parere, visto che la convocazione è arrivata soltanto il giorno prima. È un comportamento gravissimo: questo modo frettoloso di operare degli organi tecnici regionali non mi piace”, continua Zanoni, che chiama in causa anche il presidente Zaia: “Non deve dare seguito ai pareri tecnici in maniera automatica. Si assuma la responsabilità politica di negare con una delibera di Giunta l’autorizzazione”.

Sulla centralina di Bassano il Partito Democratico ha già presentato due interrogazioni in questa legislatura, una nel luglio 2015 (sottoscritta dalla capogruppo Moretti e dai consiglieri Azzalin, Fracasso e Zanoni) e la seconda del 30 giugno scorso firmata da Fracasso, ma rimasta inevasa, nonostante fosse a risposta immediata. “Il progetto va stoppato – spiega Zanoni – occorre salvaguardare uno dei più importanti scorci tardo medievali lungo il Brenta e c’è anche un problema la sicurezza, vista la fragilità degli edifici che affacciano su via Pusterla, a cominciare dal castello di Bassano. La Regione non può ignorare le 10 mila firme contro la centralina né la presa di posizione del Comune, che ha cambiato idea a seguito della necessità di intervenire per restaurare e consolidare il Ponte degli Alpini. La ‘scusa’ della fretta imposta dal Tribunale superiore delle Acque Pubbliche non regge – chiude Zanoni – Il Tar del Veneto, per esempio, ha ordinato di dotarsi del Piano Cave quasi tre anni fa, la sentenza è la 47 del 15 gennaio 2014, ribadendolo anche di recente, ma senza risposta. Qui si stanno usando due pesi e due misure, non c’è alcun motivo valido per impedire a un’autorità, che poteva esprimere un parere cruciale, di intervenire nel procedimento decisionale”.

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