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Ambiente – Zanoni (PD): “Cementificio di Pederobba, presentata un’Interrogazione: la Regione verifichi con Ulss e Arpav l’altezza del camino e collabori allo studio epidemiologico promosso dal Comune”

“Il camino del cementificio di Pederobba pare proprio troppo basso rispetto al centro abitato, con possibili rischi per la salute degli abitanti. Ma non è l’unica preoccupazione data da questo impianto ai cittadini, perciò torno a chiedere alla Regione di collaborare all’indagine epidemiologica voluta dal Comune, coinvolgendo Ulss 2 e Arpav”. L’appello è di Andrea Zanoni ed è contenuto in un’Interrogazione a risposta scritta presentata dal Consigliere regionale del Partito Democratico.

“L’attività della Cementi Rossi nell’area di Pederobba, compreso il co-incenerimento di rifiuti, risale al 1996 – ricorda il Consigliere – e in oltre vent’anni non è mai stato realizzato uno studio di impatto sanitario per verificare gli effetti sulla popolazione. Di recente, inoltre, la proprietà ha chiesto di utilizzare come combustibile la plastica da rifiuto e siamo in attesa che si concluda la procedura di Via, Valutazione di impatto ambientale, presso la Provincia di Treviso. Non si tratta di attività trascurabili, sia per la salute che per l’ambiente: va sottolineato che l’area di ricaduta degli inquinanti è la stessa del Distretto del Prosecco delle Docg di Valdobbiadene e Conegliano e di Asolo e Montello, eccellenze dell’agroalimentare veneto. Tutto questo va a insistere in un territorio, quello della Pedemontana trevigiana, già pesantemente inquinato sia da polveri sottili che da anidride carbonica. Problemi su cui la Regione è latitante: basti pensare al Piano dell’aria approvato nel 2016 ma largamente inefficace”.

“Come evidenziato anche nell’interrogazione – continua il Vicepresidente della Commissione ambiente – il coordinamento ‘Aria che voglio’ ha diffuso due infografiche: dalla prima, realizzata sulla base dei dati ufficiali elaborati dal professor Gianni Tamino dell’Università di Padova, emergono le maggiori emissioni dello stabilimento di Pederobba rispetto a quello euganeo; dalla seconda, l’anomala altezza del camino del cementificio trevigiano, un’anomalia aggravata dal fatto che l’impianto si trova in prossimità del Piave e quindi l’altezza reale rispetto i centri abitati circostanti sarebbe molto inferiore. Rispetto alla piazza di Pederobba, il camino è più alto ma di soli sette metri; rispetto a quella di Valdobbiadene, sarebbe addirittura sotto”.

Da qui la doppia richiesta alla Regione: “Verifichi con Ulss 2 e Arpav la regolarità dell’altezza del camino per capire se permette di diluire adeguatamente gli inquinanti nell’atmosfera e garantisca piena collaborazione al Comune per la realizzazione dell’indagine epidemiologica sullo stato di salute dei cittadini dell’area”.

 

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