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III Commissione. Zanoni: “No alle sanzioni record per chi turba l’attività venatoria”

“Il progetto di legge presentato dal Consigliere Berlato sulle sanzioni per chi disturba l’attività venatoria punisce in maniera esagerata chi usa la sola voce invece delle armi”. Il consigliere PD e vicepresidente della Commissione Ambiente Andrea Zanoni interviene in sede di III Commissione sul progetto di legge n.182 del Consigliere Sergio Berlato (Fratelli d’Italia) sulle norme in materia di disturbo all’esercizio dell’attività venatoria e pescatoria. “Il progetto presentato”, dice Zanoni, “punisce con una sanzione da 600 a 3600 euro la semplice attività di chi turba o fa ostruzionismo e disturbo alla caccia. L’attuale legge regionale, la 50/93 prevede una sanzione minima di 25 euro per le varie violazioni della norma sulla caccia, mentre la legge nazionale 157/92 ha fissato sanzioni amministrative minime di circa 150 euro”.

 

“Con questo progetto di legge si viene quindi a creare un vero e proprio paradosso”, spiega il consigliere Pd, “In quanto un cacciatore che spara verso il giardino di una casa, un fabbricato, una strada o la ferrovia si trova a pagare una sanzione compresa tra i 100 ed i 600 euro per una azione che potrebbe portare anche al ferimento o all’uccisione di una persona tramite l’uso di un’arma, mentre chi sceglie di effettuare una azione di ostruzione o disturbo tramite anche solo il semplice uso della voce, magari in casa propria perché ad esempio svegliato all’alba da sparatorie di caccia, si troverebbe a pagare la sanzione amministrativa più cara in assoluto prevista dalle norme regionali e statali. L’abuso della voce, dunque, andrebbe a costare, in termine di sanzione, sei volte in più rispetto all’abuso dell’arma da fuoco”.

 

“Altro paradosso del progetto”, conclude Zanoni, “E’ che andrebbe a discapito dei cacciatori stessi che rischierebbero di trovarsi coinvolti in situazioni, dato il nomadismo venatorio introdotto con legge regionale a giugno, di uso della “voce” contro altri cacciatori. Un caso frequente potrebbe essere ad esempio quello di contrasti tra cacciatori residenti e paganti nei propri ambiti di caccia e altri provenienti da fuori e non paganti la quota d’iscrizione”. “Mi auguro – ha concluso Zanoni – che i colleghi della Terza Commissione affossino questa legge perditempo, assurda ed insostenibile utile solo ad intasare i lavori di Commissione e del Consiglio regionale, una legge che addirittura viola il diritto di espressione in casa propria”.

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